C’è chi ce l’ha, ma non la usa

Quante volte a noi studenti è capitato di chiedere delle informazioni ai nostri docenti tramite e-mail? Praticamente lo facciamo di continuo. Il più delle volte ci rispondono, ma alle volte o non lo fanno, oppure rispondono troppo tardi, quando l’informazione l’abbiamo già ottenuta per vie traverse. C’è da dire che obiettivamente le università italiane riescono sempre più a stare al passo con le nuove tecnologie; basti pensare al materiale didattico messo a disposizione on line, oppure ai forum che docenti e facoltà hanno attivato in questi ultimi anni sui siti accademici ufficiali, o ancora alle univeristà telematiche (leggi il nostro articolo sull’Univeristà telematica di Alcamo).

 

Forse però è ancora lontano un futuro in cui tutte le lezioni saranno riprese con una webcam e messe a disposizione sul web divenendo vere e proprie lezioni in streaming oppure lessons on demand, ma i professori, in particolar modo quelli per così dire “più anzianotti”, si sforzano parecchio a capire questa diabolica macchina che è il computer perché persino loro, smanettandoci di continuo, hanno intuito i vantaggi che un PC collegato alla Rete può dare in termini di interattività con gli studenti, veloce ed estesa diffusione di informazioni sulla didattica e risparmio di tempo.

 

Per verificare che rapporto hanno i professori dell’Ateneo di Catania con il web, sarebbero 4 le dinamiche da dover attenzionare:

 

1. possesso e visibilità del proprio indirizzo di posta elettronica sul sito della Facoltà di appartenza;

2. velocità nel rispondere alle e-mail degli studenti;

3. presenza di forum che riguardano la didattica;

4. possibilità di scaricare materiale didattico dal web.

 

Per quanto riguarda il secondo punto dell’analisi, il 25 gennaio abbiamo mandato una “mail standard“, chiedendo informazioni circa giorno, luogo e orario di ricevimento del professore o della professoressa a cui era indirizzata. Il campione era composto da 105 professori dell’Univeristà di Catania, circa 10 per Facoltà (esclusa Ingegneria la connessione al cui server risultava impossibile al momento dell’analisi). Gli indirizzi e-mail, visibili pubblicamente sui siti web delle Facoltà, sono stati scelti casualmente fra i diversi Dipartimenti.

 

Sicuramente i dati che ne sono derivati risultano poco significativi dal punto di vista statistico-scientifico, ma riescono comunque a rendere l’idea del fenomeno preso in esame. La mail che abbiamo mandato era la seguente:

 

“Gentile Professore, (o Professoressa, NdR)

mi chiamo Alfredo Rapisarda e sono uno studente del

Suo corso.

Gradirei sapere con certezza se la prossima settimana

riceve gli studenti, poiché mi trovo a Milano per

lavoro e quindi dovrei prendere l’aereo apposta per

scendere a Catania e vederLa a ricevimento.

Mi indichi cortesemente giorno della settimana, orario

e luogo di ricevimento.

La ringrazio anticipatamente per la cortesia

accordatami.

 

Alfredo Rapisarda.”

 

A grande sorpresa a risponderci il giorno stesso sono stati in 33. Il dito più veloce è del prof. Bivona (Economia) che ci ha risposto dopo appena 10′ e 3”. Il 26 gennaio, il giorno dopo, abbiamo ricevuto la replica di altri 11 professori. Il 27 di altri 5 e via via sino alla ritardataria del 2 febbraio: la prof.ssa D’Aquino (Lettere).

 

Ed ecco la tabella che riassume i risultati Facoltà per Facoltà. In verde le Facoltà più interattive, in giallo quelle abbastanza interattive, in rosso le più arroccate nelle loro torri d’avorio accademiche.

 

Facoltà

Hanno risposto…

Mail errate o piene

Nessuna risposta

AGRARIA

4 su 10 professori

4

2

ARCHITETTURA

5 su 6 professori

1

ECONOMIA

6 su 10 professori

4

FARMACIA

5 su 10 professori

5

GIURISPRUDENZA

5 su 10 professori

1

4

INGEGNERIA

LETTERE E FILOSOFIA

6 su 10 professori

1

3

LINGUE

7 su 10 professori

1

2

MEDICINA E CHIRURGIA

2 su 10 professori

2

6

SCIENZE DELLA FORMAZIONE

5 su 9 professori

2

2

SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

6 su 10 professori

4

SCIENZE POLITICHE

3 su 10 professori

3

4

 

Se la tabella non vi soddisfa, potete dare qui una sbirciata alla lista dei docenti contattati e leggere tutti i nomi dei docenti che non hanno risposto alla nostra richiesta di informazioni “simulata” o che hanno fornito un indirizzo di posta errato o non attivo.

  

In effetti ci hanno risposto in molti, a dire il vero in modo veramente educato ed esaustivo, ma considerando che ci troviamo in un periodo ove la comunicazione la fa da padrona, i risultati non ci soddisfano. Se vogliamo dirla tutta, un Ateneo come quello catanese, i cui studenti vengono da ogni parte della Sicilia, deve essere sempre attento alle istanze di coloro che sono impossibilitati a recarsi tutti i giorni presso la Facoltà; per loro telefonare o mandare una mail significa risparmiare tempo e soldi del viaggio. Una tiratina d’orecchio, dunque, a tutti i docenti che non hanno risposto, che lo hanno fatto in ritardo o peggio ancora che hanno pubblicato un indirizzo di posta elettronica non valido.

 

Una piccola nota positiva, che dà l’idea della volontà di venire in contro agli studenti da parte dei professori che ci hanno risposto, viene dalla proposta di esporre il nostro problema via e-mail per farci risparmiare il viaggio in aereo: davvero gentile e intelligente da parte loro! (Per dovere di cronaca bisogna pur dirlo. NdR)

 

Visto il problema della comunicazione telematica docente-studente spesso lenta o non presente, veniamo ai rimedi: una soluzione che renderebbe più efficente ed interattiva l’università di Catania potrebbe essere quella di prevedere tassativamente che una parte dell’orario di ricevimento del docente sia destinato al controllo della propria casella di posta elettronica che funge da filo diretto con gli sudenti, quale fosse una sorta di “ricevimento a distanza”. 

 

Qualora tale indagine fosse stata di vostro gradimento, procederemo al più presto ad analizzare gli altri punti della tematica “professori e web” al fine di stilare una classifica generale delle Facoltà più interattive dell’Ateneo di Catania.


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