Riuscire a parlare solo di calcio giocato, in questo periodo storico, è pressoché impossibile. Andare a scindere l’aspetto prettamente sportivo da tutto quello che accade attorno al Calcio Catania è operazione non solo assai complessa, ma anche scorretta da un punto di vista deontologico. Giusto, dunque, iniziare l’analisi della gara di questo pomeriggio con la Cavese partendo da un cambiamento a livello dirigenziale le cui ricadute sono ancora tutte da verificare: quello che ha portato al definitivo passo indietro di Pietro Lo Monaco subito dopo la fine del mercato (si attende a breve anche l’addio ufficiale all’incarico di direttore generale), contestuale all’avvento del nuovo amministratore delegato Giuseppe Di Natale.
Il cambiamento è stato motivato anche con la volontà di ridisegnare le strategie future, in prospettiva di un percorso che porti magari alla vendita del club a breve termine. Un altro importante gesto di Di Natale è stato quello di provare a scongelare il rapporto tra società e tifo organizzato. L’incontro di due giorni fa a Torre del Grifo, con una delegazione della Curva Nord, è stato contrassegnato dalla chiara volontà di ricucire uno strappo che sembrava insanabile. «Abbiamo colto l’occasione – recita il comunicato ufficiale della società – per ribadire un principio fondamentale: il calcio è per la gente e con la gente. Ci auguriamo che la squadra possa contare presto – conclude il testo – sulla formidabile spinta di chi ama incondizionatamente da sempre questi colori».
La Curva Nord, da parte sua , si è affidata a un comunicato emesso sulla pagina Facebook La Domenica allo Stadio: «Facciamo prima a scrivere Noi cosa desideriamo da Voi… Che ci diciate chiaramente, espressamente ed in modo inequivoco, se avete soldi per programmare la prossima stagione garantendo per iscritto, oggi, la vita del Catania. E se si con quali obiettivi. Sempre ammesso che non decidiate finalmente di sedervi e trattare la cessione». In attesa di comprendere se cori e vessilli ultras ricompariranno in gradinata, è bene tornare al calcio giocato: oggi, infatti, il gruppo guidato da Cristiano Lucarelli è atteso da un confronto complesso. La Cavese ha solo un punto in meno del Catania e arriva alla sfida del Simonetta Lamberti sulla scia di tre successi nelle ultime cinque gare.
Una realtà in crescita che, fra l’altro, ha conquistato 21 punti su 32 proprio tra le mura amiche. Lo stadio di casa è una sorta di fortino inespugnabile, dato che i blufoncé hanno perso solo una gara interna su dodici, togliendosi anche lo sfizio di travolgere la capolista Reggina con un secco 3-0 solo un mese fa. Numeri poco rassicuranti per i rossazzurri, da sempre balbettanti in trasferta e, adesso, reduci da un trend di tre sconfitte consecutive senza realizzare neanche un gol. Proprio per rimediare al problema offensivo, con l’unica punta Curiale ai box per infortunio, la società ha virato sullo svincolato Leo Steve Beleck, classe 1993 che nella prima parte di stagione aveva realizzato due reti in diciotto presenze contro il Rieti.
Numeri non certo da urlo: pescando dal mercato degli svincolati, però, era impossibile chiedere di meglio. Sarà difficile vedere il nuovo arrivato subito in campo, essendo giunto a Catania da poco meno di 48 ore. Il tecnico toscano dovrebbe nuovamente virare sul 4-2-3-1, con il rientro di Luca Calapai in difesa e il possibile esordio dal primo minuto del classe 2000 Gabriele Capanni in attacco, data anche la squalifica di Davide Di Molfetta. Le pretese ormai non sono alte: l’obiettivo è quello di racimolare nel più breve tempo possibile i punti per giungere alla salvezza matematica. Aspettando importanti novità a livello societario, ormai, l’imperativo categorico è soltanto quello di non affondare.
Probabili formazioni:
Cavese (4-4-1-1): Bisogno; Polito, Matino, Marzorati, Spaltro; Di Roberto, Matera, Castagna, Russotto; Germinale; Cesaretti. All: Campilongo
Catania (4-2-3-1): Furlan; Calapai, Esposito, Silvestri, Pinto; Biagianti, Salandria; Biondi, Curcio, Capanni (Manneh); Barisic. All: Lucarelli
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