Coinvolte le imprese Comisana Lapidei e Ragusana Calcestruzzi. L'indagine è iniziata a maggio, da un controllo dei carabinieri di Comiso. Sigilli anche ai mezzi usati nell'area di cantiere. Il materiale asportato si aggira intorno ai 10mila metri cubi
Cave abusive in terreni del Comune e dei privati Tribunale sequestra quasi tre ettari nel Ragusano
Sequestrati terreni a due imprese del settore minerario in provincia di Ragusa. I carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno dato esecuzione al decreto emesso dal tribunale nei confronti di una 53enne, titolare della Comisana Lapidei srl, e di un 32enne, amministratore della Ragusana Calcestruzzi srl. In entrambi i casi l’accusa è di non avere dato comunicazione di inizio di attività estrattiva e gestione di rifiuti nona utorizzata.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri di Comiso a partire da maggio. I militari avevano notato una vasta area di scavo in contrada Canicarao-Donna Dolce. Dagli accertamenti è emerso che l’attività estrattiva era totalmente abusiva. L’area sequestrata è di oltre 28mila metri quadrati e ricade in un’area di proprietà del Comune. Secondo gli investigatori sarebbero stati prelevati almeno 10mila metri cubi di materiale, poi sostituito con rifiuti di diversa provenienza. I sigilli sono stati posti anche a diversi mezzi e macchine operatrici, compreso un escavatore e una gommata.