Non solo creazione ma anche integrazione con gli spazi: la pittrice palermitana coniuga le nuove tecnologie con l'identità culturale e storica della Sicilia, prendendo a modello i pupi. Con la supervisione dell'Agenzia Nazionale per l'Efficienza Energetica
Cavalieri a cavallo che illumineranno la città Ecco il nuovo progetto dell’artista Ida Saitta
Dalla presentazione del 22 febbraio alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo, in occasione della giornata dedicata all’ efficienza energetica, promossa dal Comune di Palermo, l’ENEA e il Ministero dello Sviluppo Economico, il progetto artistico che coniuga le nuove tecnologie dell’illuminazione all’identità culturale e storica della Sicilia prende forma nel laboratorio della pittrice palermitana Ida Saitta, madre della corrente artistica Magnetismo Lineare.
La ricerca pittorica dedicata ai beni storici ed archeologici della Sicilia, rivisti in chiave contemporanea, è iniziata per Ida Saitta nel 2009 con una prima mostra a Roma a cura di Ilaria Sergi – con una madrina appassionata come Maria Grazia Cucinotta – fino ad arrivare a New York con la mostra Sicily in the Mirror nel 2011.
Anche nell’ arte di Ida Saitta i Paladini ed i Pupi sono espressione splendente di quello spirito epico, eroico e cavalleresco, che dalla Chanson de geste medievale ai grandi poemi del Boiardo e dell’Ariosto, a tutta una tradizione letteraria, musicale, figurativa, e in particolare teatral popolare, segna lo sviluppo di un’educazione sentimentale e di una visione etica e poetica del mondo. Esprimono la volontà di continuare a battersi in quella che è stata definita “la più invisibile delle guerre invisibili” che, con i nostri ideali, sosteniamo dentro di noi più che fuori. Non a caso i Pupi costituiscono un umile ma tenace segno di contraddizione e di resistenza rispetto alla logica della rassegnazione e del peggio, che è di tanta cultura e letteratura di “vinti”.
Segno di riscatto, identità, tenacia, forza e bellezza i Paladini a cavallo escono dal segno pittorico per diventare installazioni luminose realizzate in acciaio, metafora per dire che l’arte illumina la vita dei cittadini di Palermo, anche in modo eroico, come la saga dei paladini di Francia, un’epopea che arriva nei posti che stanno più ai margini della città, i più bisognosi di sognare grazie alla cultura. Le installazioni avranno dimensioni pari a 3 x 1,5 x 1,5 metri, zone di colore su acciaio tratteggeranno lo scheletro della struttura, alternandosi in modo asimmetrico a spazi vuoti lungo tutto il corpo, creando un gioco di volume. Guizzi di luce trasformeranno le sculture pensate come sorgenti luminose in grado di esaltare la straordinaria bellezza degli spazi della città durante la notte per divenire una fonte di energia pulita e rinnovabile.
Quindi non solo la creazione artistica, ma anche l’integrazione con lo spazio circostante, sono la base di una “arte ecosostenibile“. Le sculture sono concepite con spazi cavi che ospitano luci a led e piccoli pannelli solari, e con basamenti che fungono anche da alloggiamento degli accumulatori che consentono il successivo rilascio dell’energia nelle ore notturne. La direzione artistica del progetto è a cura di Ilaria Sergi, curatrice ed esperta di comunicazione ambientale. Un comitato scientifico, che vede fra gli altri l’ingegnere Francesco Cappello dell’Agenzia Nazionale dell’Efficienza Energetica (Enea) di Palermo, supervisionerà tutti gli aspetti tecnico scientifici per assicurare alle sculture la massima efficienza nell’uso dell’energia.