Sulla vicenda il gruppo parlamentare del movimento 5 stelle ha presentato un'interrogazione all'ars. Giannina ciancio: "si puo' dare il via a un progetto in mancanza di valutazione ambientale strategica?"
Catania, una variante urbanistica fuori legge rischia di ‘cementificare’ la pre-Riserva del Simeto
SULLA VICENDA IL GRUPPO PARLAMENTARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE HA PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE ALL’ARS. GIANNINA CIANCIO: “SI PUO’ DARE IL VIA A UN PROGETTO IN MANCANZA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA?”
Il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle all’Ars contro il Piano Urbanistico Attuativo Variante Catania Sud (PUA) privo della Valutazione ambientale strategica (Vas), prevista dalle direttive europee. Come quello originario del 2005, anche il progetto modificato e poi adottato dal Consiglio comunale di Catania nel novembre 2013 e ora in attesa di approvazione dalla Regione, manca di un requisito che i deputati a Sala d’Ercole battezzano essenziale.
Per questo hanno depositato un’interrogazione all’Ars, prima firmataria Gianina Ciancio, indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e allassessore al Territorio e all’Ambiente, Mariella Lo Bello, per chiedere se si potrà dare il via libera definitivo al progetto in mancanza della Vas.
Al Governo i deputati Cinquestelle chiedono di annullare la variante originaria o, quanto meno, di verificare che sussistano i presupposti per lapprovazione, e di restituire lultima variante, tra laltro ampiamente modificata rispetto al progetto iniziale, al Comune. Infatti, lultimo progetto, presentato dalla ditta privata Stella Polare e adottato dal Consiglio comunale, prevede una massiccia cementificazione per riqualificare la zona sud di Catania, su unarea di circa 5,300 ettari – in parte ricadente nella pre-oasi del Simeto, a forte rischio idrogeologico – con un centro polifunzionale che comprende strutture ricettive e ricreative.
Ancora una volta – dicono i deputati M5S – constatiamo un’idea di sviluppo basata non sulla valorizzazione reale e sostenibile del territorio, ma sul cemento, sulla cancellazione di masserie ed edifici storici e sulla sottrazione di terreni all’agricoltura, in contrasto con le recenti direttive Nazionali ed Europee. Rischiamo di costruire una cattedrale nel deserto, sganciata dai reali fabbisogni, tutto questo in mancanza di una valutazione scientifica e tecnica, in una zona fortemente a rischio, secondo gli studi contenuti nel Piano d’assetto idrogeologico (Pai) redatto dalla stessa Regione siciliana. Ci auguriamo che il Governo prenda una posizione critica nei confronti di questa variante e riveda l’arbitrario parere dato lo scorso anno, nel quale decreta la non assoggettabilità alla Vas aprendo la strada a possibili speculazioni.