Il Catania soffre e lotta col cuore, artigliando nel finale di gara una vittoria dal peso specifico fondamentale, per acquisire autostima e dimenticare il brutto ko della settimana scorsa in terra lucana. Ci pensa capitan Biagianti a risolvere la contesa nei minuti finali, al termine di una gara vibrante e intensissima che ha premiato i padroni di casa, più intraprendenti e superiori tecnicamente. La vetta della classifica, ora, dista soltanto quattro lunghezze.
La cronaca: Sottil stupisce ancora, schierando un 4-2-3-1 con Curiale e scaglia a fare da pendolo tra centrocampo ed attacco e Lodi dietro l’unica punta Marotta. Il Siracusa, nell’inedita versione schierata da Michele Pazienza, si schiera con un 4-4-1-1 che vede la punta Federico Vazquez supportata dal fantasista Emanuele Catania: un calciatore che, in passato, ha già fatto male ai rossazzurri. Un doloroso silenzio accompagna i primi minuti di gara, con le curve nord e sud unite nel ricordare la tragedia di Casteldaccia. «Piangiamo i nostri morti, sentiamo lo stesso dolore. Noi siamo la Sicilia… Palermo rialzati» campeggia nella Nord: «Esser umani alla base dei nostri ideali, vicini alle vittime siciliane» è invece il messaggio di cordoglio del settore opposto.
I rossazzurri si approcciano alla gara con la giusta verve: Calapai al 6′ coglie il palo su un tiro-cross, quindi Scaglia colpisce di testa fuori. Al nono minuto di gioco la curva ricomincia a cantare. Il Siracusa si dimostra squadra ben organizzata e, dopo la sfuriata iniziale dei rossazzurri, mette la testa avanti mostrando una buona organizzazione tattica e sfoggiando ripartenze velocissime, orchestrate da un ispirato Emanuele Catania. Al 13′ ci prova l’esterno aretuseo De Col, conclusione a lato. il Catania prova a stanare gli avversari, con una manovra articolata: al 25′ Aya, pescato da un calcio da fermo, si ritrova solo davanti a Messina, sparando però addosso al portiere. Due minuti dopo, brividi per uno sciagurato disimpegno di Ciancio che innesca il Siracusa, con Silvestri fondamentale nel contrastare efficacemente un Vazquez pronto a concludere.
Il derby nel primo tempo rispetta le attese a livello di vivacità e intensità di gioco: al 30′ ancora Aya si divora il vantaggio, con un colpo di testa alto a pochi centimetri dall’incrocio. Le emozioni si susseguono e al 40′ Lodi si addormenta su Catania, lasciando al fantasista aretuseo tempo e spazio per scoccare una conclusione che si perde a lato. Due minuti dopo il numero 10 rossazzurro prova a farsi perdonare direttamente su angolo, impegnando Messina. Nella ripresa Sottil mischia le carte, presentandosi in campo con un 3-4-1-2 che vede Scaglia spostato a sinistra e Curiale accentrato sulla stessa linea di Marotta. I risultati si fanno subito notare e, dopo 25 secondi dall’inizio della ripresa, Marotta fa urlare di gioia il Massimino: Lodi ispira per il numero 9 che, da destra, scarica un diagonale rasoterra imprendibile per Messina. Due minuti dopo splendido dialogo Curiale-Calapai, cross basso da destra e Daffara è provvidenziale a salvare in calcio d’angolo.
La ripresa è ancor più emozionante della prima frazione e il match decolla definitivamente. Catania e Siracusa si rispondono colpo su colpo, con Vazquez che al 21′ profitta di un errore di Aya tirando però su Pisseri. Mister Pazienza cambia modulo e fa entrare Moudou Diop: artiglieria pesante in campo e modulo che vira sul 4-3-1-2. Due minuti dopo, arriva la doccia fredda: Vazquez ispira Emanuele Catania che, con un fendente di sinistro, fa 1-1. Il giocatore, catanese purosangue, non esulta per rispetto. Il Catania schiuma rabbia e reagisce subito: al 29′ Calapai, in area, riceve un calcio in faccia da Orlando. L’arbitro indica il dischetto, ma Lodi si fa ipnotizzare da Messina che si supera anche sulla ribattuta di Curiale. La partita è però meravigliosa e il Catania, sospinto da un grande pubblico, ci crede fino alla fine. Al 40′ capitan Biagianti, che incarna al meglio lo spirito battagliero di squadra e città, si avventa su un angolo di Lodi sul primo palo, bruciando sul tempo la difesa e siglando la rete del definitivo 2-1.
Neanche i sette minuti di recupero, però, servono a far rientrare in partita il pur ottimo undici aretuseo. L’incessante accompagnamento della nord, quasi da antitesi al silenzio dell’inizio, accompagna i calciatori al triplice fischio finale. E’ stato un successo difficile e ottenuto col cuore, ma era quello che serviva ai rossazzurri in questo momento. Il Catania dimentica così il ko di Potenza e si rilancia al quarto posto in classifica, a soli 4 punti dalla capolista Trapani e con due partite ancora da recuperare. La strada da percorrere ancora è molta: il bivio imboccato dalla squadra, però, sembra quello giusto.
Il tabellino:
Catania-Siracusa 2-1
Marcatori: 46′ Marotta, 70′ Catania, 86′ Biagianti
Catania (4-2-3-1): 12 Pisseri; 26 Calapai (36′ st Vassallo), 4 Aya, 5 Silvestri, 23 Ciancio; 21 Biagianti, 21 Bucolo (23′ st Angiulli); 8 Scaglia (31′ st Manneh),10 Lodi,11 Curiale; 9 Marotta. Allenatore: Sottil
Siracusa (4-4-1-1): 12 Messina; 13 Daffara (8′ st Di Sabatino), 6 Turati, 17 Bertolo, 4 Orlando (35′ st Giacomo Fricano); 8 Palermo, 20 Mustacciolo (23′ st Diop), 21 Tuninetti, 5 Del Col; 10 Catania (36′ st Giovanni Fricano); 9 Vazquez. Allenatore: Pazienza
Ammoniti: Bucolo, Tuninetti.
Note: Al 74′ Lodi (Catania) sbaglia un calcio di rigore
Arbitro: Francesco Meraviglia (Pistoia)
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