Catania Pride, quattro giorni su L’io, il corpo e l’eros Omofobia, linguaggio, migranti e luoghi del battuage

L’io, il corpo e l’eros. Come queste componenti di ogni essere umano hanno effetto una sull’altra. Ma anche il rapporto con la società e le sue regole. È questo il tema scelto dal comitato territoriale Arcigay QueeRevolution Catania e dall’associazione Queer as Unict che organizzano il Pride etneo. Quattro giorni – da mercoledì 1 a sabato 4 luglio, con un’anteprima prevista per il 30 giugno – nel quale si susseguiranno incontri e dibattiti, riflessioni sull’emergenza migranti, laboratori e tour alla scoperta del battuage – la ricerca di luoghi dove singoli e coppie scambiste possono incontrarsi per rapporti sessuali occasionali – a Catania. A chiudere l’evento sarà la parata che da piazza Cavour si snoderà lungo via Etnea. 

Alla base del Pride c’è il documento politico nel quale associazioni e liberi cittadini possono unirsi nell’avanzare una serie di richieste, a cominciare da «una nuova legge di riassegnazione anagrafica del sesso per le persone trans, che prescinda da interventi chirurgici invasivi». La normativa italiana, infatti, prevede il cambio dei documenti solo dopo la realizzazione degli interventi di falloplastica o vaginoplastica, non prevedendo uno stadio intermedio dovuto al lungo iter che precede l’operazione chirurgica o la volontà di non effettuarla. Seconda richiesta è «il riconoscimento e la tutela giuridica del matrimonio tra persone dello stesso sesso», seguita da una «tutela delle diverse forme di genitorialità per le persone lgbt». E poi «una legge seria ed efficace contro l’omo-transfobia», a cominciare dagli interventi nelle scuole; «una politica più efficace di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili» e interventi «contro le discriminazioni delle persone sieropositive». Richiesta finale, che racchiude tutte le precedenti, è «la tutela della laicità dello Stato e delle istituzioni in un quadro democratico di garanzia della società nella sua interezza».

L’evento si aprirà con il pre-Pride organizzato da Stonewall. L’avvio della manifestazione è affidata all’inaugurazione in piazza Federico di Svevia della mostra fotografica intitolata, appunto, L’io, il corpo e l’eros di Chiara di Salvatore, Loris Rizzo Clelia Giampaolo e delle opere Side-specific di Giulia Tipo e Serena di Caro. La zona del Castello Ursino ospiterà anche la cena offerta dall’associazione Gammazita e uno spettacolo di drag queen. Giovedì 2 gli eventi si sposteranno al cortile della Cgil, in via Crociferi, dove verranno proiettati i corti vincitori del Sicilia Queer filmfest 2015. A seguire, il workshop teatrale Amori (Im)possibili e un laboratorio durante il quale verranno creati i materiali per la parata. Dalle 17.30 spazio ai dibattiti su Educare alle differenzeOmofobia, bullismo e linguaggio giovanile. In serata il concerto gratuito nel locale Industrie di via Acquicella Porto. 

I laboratori proseguiranno anche durante la giornata di venerdì 3 luglio, quando verranno coinvolti i bambini e le bambine di età compresa tra i quattro e i sette anni nel laboratorio creativo Nei miei panni, a cura dell’associazione Ossidi di ferro. Un workshop sarà dedicato anche alla scrittura: i partecipanti saranno chiamati a scrivere un sonetto amoroso e un racconto erotico nel corso di Amore poetico e amore prosaico. I tavoli tematici avranno come argomento bullismo, pornografia tra interpretazioni e funzioni, battuage. Sul tema, nel pomeriggio, verrà realizzato un vero e proprio tour dei cosiddetti Regni del battuage, gli angoli di incontri più o meno noti di Catania. In serata, nella nuova sede che Arcigay condivide con Catania bene comune, si parlerà di Corpi migranti. La conclusione dell’intensa quattro giorni è affidata all’ormai celebre parata che partirà dal Borgo per concludersi nel comizio finale. 


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