Catania patria dell’evasione fiscale nel 2012 Il report completo della Guardia di finanza

Catania patria dell’evasione? Sì secondo il rapporto relativo all’anno 2012 del comando provinciale della Guardia di finanza presentato ieri mattina dai vertici delle fiamme gialle. Si tratta di un’analisi circa l’intera attività del comando dell’organo di polizia economico–finanziaria, in cui la verifica fiscale occupa un ruolo centrale tanto che vengono destinate al settore le maggiori risorse del Corpo. Effettuati 1480 interventi ispettivi tra verifiche e controlli accertando 247,7 milioni di euro evasi. In particolare si tratta di 215 milioni di euro sottratti a tassazione per le imposte dirette, accertati tramite constatazione di redditi non dichiarati e costi indeducibili, un milione e 200mila euro sono legati a ritenute non operate o non versate e 31 milioni e mezzo di euro sono stati segnalati ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.

Attenzione è stata posta anche nella ricerca di sommerso in aziende, quindi dei lavoratori in nero. Emerge una situazione preoccupante in cui 160 sono gli evasori accertati, «di cui ben 131 evasori totali e cioè coloro che consapevolmente evadono le tasse e si nascondono al fisco tanto da risultarne sconosciuti e 29 paratotali», si legge sul rapporto. 261 gli interventi di controllo dei lavoratori e dei loro datori di lavoro, da cui sono stati individuati 914 lavoratori in nero, ovvero senza regolare contratto, di cui cinque sono minorenni.

E non troppo diversa la situazione per quanto riguarda il rilascio dello scontrino fiscale. Le irregolarità riscontrate, infatti, rappresentano oltre la metà dei controlli effettuati – 3.599  su 6.536 verifiche – sui circa 41mila esercenti che hanno l’obbligo di rilasciare la ricevuta. «Un’incidenza di oltre il 55 per cento di gran lunga superiore alla media nazionale, che si attesta intorno al 35 per cento», si legge ancora sul documento in cui si ricordano in particolare le operazioni effettuate nel periodo natalizio nei mercati rionali di Catania, tra piazza Carlo Alberto e la zona della pescheria.

Le fiamme gialle hanno effettuato controlli anche sui carburanti e le relative accise che hanno portato ad accertare 180 violazioni pari a circa 273mila euro di tributi evasi. Inoltre, «l’attività dei finanzieri del comando provinciale di Catania nel 2012 ha permesso di scoprire frodi per oltre 53 milioni di euro con la verbalizzazione di 431 soggetti, di cui 311 denunciati a piede libero, per un totale di 243 violazioni accertate». Eseguite anche 150 indagini contro le frodi al bilancio nazionale e dell’Unione europea, che hanno portato a scoprire oltre 430 truffatori in seguito denunciati all’autorità giudiziaria. Un danno all’erario per percezioni indebite e richieste di fondi pubblici di circa 53 milioni di euro e relative sanzioni per oltre due milioni di euro. Scoperti molti falsi invalidi e falsi braccianti agricoli.

Ma non solo di azioni di controllo dell’evasione si è occupata la guardia di finanza locale. Capitolo a parte meritano la lotta alla criminalità organizzata che, come analizzano i militari, «persegue la stessa logica del profitto che sottende tutta l’economia regolare», pertanto il «corpo è chiamato a contrastare la penetrazione degli interessi illeciti nel sistema economico, incidendo sui flussi di denaro sporco e privando le organizzazioni criminali delle risorse economiche e finanziarie». Un esempio su tutti quello del gruppo Riela. E poi il riciclaggio di denaro e in generale il mercato dei capitali, il traffico di sostanze stupefacenti che ha portato al sequestro di «150 chili  di sostanze stupefacenti, tra cocaina, hashish e marijuana e oltre mille piante di canapa indiana del peso complessivo superiore ai 36 quintali». Ancora, la tutela ambientale con il sequestro di «otto discariche abusive per una superficie complessiva pari a 30mila metri quadri e cinque tonnellate di rifiuti», il gioco d’azzardo e le operazioni di polizia giudiziaria di cui «è emblematica è la vicenda giudiziaria penale scaturita dal fallimento della Celere srl, dichiarato dal tribunale di Catania il 20 novembre 2009, a fronte di uno stato di insolvenza per oltre 11 milioni di euro».

[Foto di anonphotography]


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Sono allarmanti i dati che riguardano il controllo delle fiamme gialle nel territorio catanese. Evasione di tributi, frodi allo Stato e all'Unione europea, ma anche traffico di sostante stupefacenti e gioco d'azzardo. Attenzione particolare è stata riservata anche alle attività della criminalità locale.  Il rapporto della polizia economico-finanziaria relativo al 2012 è stato presentato ieri mattina dai suoi vertici provinciali

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