Dopo la segnalazione dell'associazione dei consumatori che fa capo a Manfredi Zammataro, la direzione generale per la concorrenza apre un fascicolo. Al centro dell'indagine i costi eccessivi dei biglietti della tratta Catania-Milano che, secondo il portavoce, a luglio avrebbero superato quelli da Roma per Tokyo
Catania-Milano: voli troppo cari, inchiesta Antitrust Codici: «Pronti anche a fare esposto in procura»
L’Antitrust – l’autorità che vigila sulla concorrenza – ha aperto un fascicolo in seguito all’esposto dell’associazione Codici, presentato anche all‘Enac, che aveva denunciato il costo eccessivo dei biglietti aerei di alcune tratte di voli in partenza da Catania. La vicenda era nata da alcune lamentele di utenti, consumatori siciliani, raccolte dall’avvocato Manfredi Zammataro, portavoce dell’associazione, che segnalavano le cifre spaventose sborsate per i biglietti delle tratte da e per il capoluogo etneo. Al centro dell’attenzione le tratte Catania-Milano e Milano-Catania.
«Abbiamo riscontrato che nella tratta in questione il costo del biglietto superava quello di un volo da Roma a Tokyo – spiega Zammataro a MeridioNews – Abbiamo scritto dunque sia all’Ente dell’aviazione civile che all’autorità Antitrust. Proprio quest’ultima ci ha risposto dicendo che il materiale che abbiamo fornito è servito per l’apertura di un’indagine». L’associazione aveva verificato con una simulazione d’acquisto che un volo di un’ora e 55 minuti in classe economy per il capoluogo meneghino costava, a luglio, dai 300 ai 700 euro. «Noi ci chiediamo come sia possibile che non si possa trovare a un costo accessibile, è una cosa assurda – continua Manfredi Zammataro – Soprattutto per una tratta che spesso viene usata per questioni lavorative o sanitarie».
«Alcune persone – aggiunge – sono state costrette a spostare la data del ricovero perché i biglietti costavano troppo. Ma abbiamo registrato anche i casi di alcuni studenti universitari che, per lo stesso motivo, non sono potuti tornare a casa». L’avvocato si dice soddisfatto per il risultato ottenuto ma è deciso ad andare oltre, nel caso in cui dai risultati dell’inchiesta vengano fuori scenari rilevanti dal punto di vista penale. «Prima di tutto abbiamo voluto verificare se i casi fossero conformi alla normativa sulla concorrenza – conclude il referente di Codici – Ma se emergeranno aspetti che possano essere diversi è chiaro che faremo un esposto anche in procura».