Non sarà stato un Catania che incanta ma a volere essere cinici quello che conta è il risultato finale. E l’esito parla chiaro: Catania batte Fidelis Andria 1-0. Poco importa se per acciuffare i tre punti bisogna aspettare l’ultimo sussulto. Con un rigore realizzato da Francesco Lodi a fine gara. Tra i migliori spicca ancora Andrea Russotto mentre continua a non convincere ai piedi dell’Etna l’attaccante Davis Curiale.
Su
Lodi: il numero 10 etneo merita la palma di migliore in campo soprattutto per la freddezza con cui batte Maurantonio in occasione del rigore decisivo. Durante la partita non è il miglior Lodi di sempre, sbagliando qualche appoggio di troppo e perdendo contrasti in mezzo al campo: ma la rete decisiva fa passare tutto in secondo piano.
Giù
Curiale: l’attaccante ex Frosinone corre, si sbatte lungo tutto il fronte offensivo ma non riesce ad incidere. Russotto non trova in lui un partner adeguato, dato che il numero 11 rossazzurro non si fa mai trovare al posto giusto al momento giusto. Da rivedere con una condizione fisica migliore
Su
Russotto: il folletto rossazzurro non segna contro l’Andria, ma crea continui grattacapi alla retroguardia pugliese con le sue sgroppate sulla fascia destra. Nel secondo tempo, passando al 4-3-3, Russotto si accomoda a sinistra continuando a creare pericoli su pericoli: perde progressivamente di lucidità, ma rimane uno dei pilastri della squadra.
Giù
Semenzato: la condizione fisica migliora e si vede, ma ancora l’esterno destro ex Pordenone non riesce ad essere decisivo come nella passata stagione in neroverde. Cerca di coadiuvare Russotto nelle proiezioni offensive, ma è troppo impreciso per far male alla difesa ospite. Migliorerà con l’andare del campionato.
Su
Marchese: il terzino ex Genoa e Chievo inizia timidamente, facendosi vedere poco in avanti nel primo tempo. Nella ripresa però esplode, asfaltando la fascia sinistra e creando continui pericoli. Da una sua punizione nasce il calcio di rigore che decide la partita.
Giù
Biagianti: tanto cuore per il Capitano rossazzurro, ma poca lucidità rispetto alle precedenti uscite. Non riesce ad essere incisivo nelle incursioni verso la porta avversaria, ma gli si perdona tutto: grinta e leadership non mancano mai e, per la squadra, rimane elemento fondamentale.
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