Un convegno per parlare di tre temi di peso per la città di Catania: le carenze infrastrutturali dell'aeroporto, il futuro del porto, e il grande progetto turistico per il litorale Playa. Scelte urbanistiche che il Movimento 5 stelle definisce «sacco della città», invitando a parlare alcuni esperti. «Se l'aeroporto non è in prima categoria in Europa la colpa è di chi non ha presentato i progetti: non si può vincere la lotteria senza comprare il biglietto», afferma il docente universitario Francesco Russo
Catania e infrastrutture, convegno del M5s Contro il «sacco urbanistico» di porto e Pua
«Il Movimento 5 stelle denuncia il sacco della città: no alla cementificazione del porto, no alla privatizzazione dell’aeroporto, no al Pua». Raccolte firme, memorie oppositive, interrogazioni parlamentari: nonostante la mobilitazione della società civile, il destino delle due principali infrastrutture etnee, e del litorale della Playa, sembra ormai stabilito. A parlare dei progetti milionari per Catania, questa mattina al palazzo della Cultura, sono stati gli attivisti pentastellati. Con molti dubbi sull’efficacia degli stessi. «Si prevedono un milione e mezzo di metri cubi al porto, un milione di metri quadri alla Playa, la privatizzazione dell’aeroporto. Noi non possiamo dare soluzioni, siamo qui per fare domande», spiega alla numerosa platea Andrea Cioffi, parlamentare del M5s di Napoli. Una città con gravi problemi di bilancio, ma con grandi progetti per il suo porto. Perché inserita nel piano europeo delle infrastrutture, a differenza di Catania.
«Ci sono due grandi classificazioni di infrastrutture di trasporti a livello europeo: la Core, che è quella principale e riceve finanziamenti direttamente dalla comunità europea, e la Comprehensive, che riceve finanziamenti a livello statale. L’aeroporto di Catania, pur potendo essere nella prima categoria, è in quella Comprensive. Il porto di Catania non è nemmeno in questa categoria b», spiega il professore Francesco Russo, docente di Trasporti e Logistica dell’università di Reggio Calabria. Ma di chi è la colpa? «Potete pensare, come denunciato da alcuni industriali, che considerino il sud brutto sporco e cattivo. Ma la verità è che per essere finanziati i progetti devono essere presentati: non si può vincere la lotteria senza giocare il biglietto. E nessuno lo ha fatto. Eppure basterebbe solo seguire i consigli dell’Enav (l’ente che sovrintende all’aviazione in Italia, ndr), e creare dei collegamenti ferroviari per collegare il porto a tutte le infrastrutture, spostando la stazione Bicocca», spiega Russo. Che avverte: «Potremmo perdere anche i finanziamenti per il Piano d’azione per la regione mediterranea. Al momento, nel nostro mare, la Sicilia orientale conta come la Lapponia», conclude il docente.
Affrontato dall’assemblea anche il tema del Piano urbanistico attuativo per Catania Sud, abbreviato come Pua. A parlarne Giolì Vindigni, presidente del comitato civico che negli scorsi mesi ha presentato una memoria alla regione contro la sua realizzazione. «Siamo contrari per questioni naturalistiche e di inadeguatezza turistica – spiega Vindigni – Ma la Regione chiediamo di bloccar dil progetto della società Stella polare anche perché manca la Valutazione ambientale strategica obbligatoria». Sul tema il M5s regionale, con la deputata Gianina Ciancio, ha anche presentato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale all’Ambiente.