Il presidente e l'amministratore delegato spariscono dall'organigramma della società insieme al vice presidente. Il consiglio di amministrazione decadrà ufficialmente domani. Lasciando il nuovo vertice alle prese con le scadenze e gli effetti della confessione del patron rossazzurro nell'indagine per le partite truccate
Catania, Carmelo Milazzo amministratore unico La prima missione è l’iscrizione alla serie B
L’assemblea dei soci del Calcio Catania ha eletto Carmelo Milazzo nuovo amministratore unico della società. Sostituisce l’intero consiglio di amministrazione, che decadrà naturalmente domani. Esce dall’organigramma anche il vice presidente Angelo Vitaliti, l’unico tra i vertici non coinvolto nell’inchiesta I treni del gol. La decisione arriva a seguito delle dimissioni del resto del cda. Le prime ad arrivare sono state quelle del presidente Antonino Pulvirenti, che resta comunque il patron del club. In seguito sono state accompagnate da quelle dell’ormai ex amministratore delegato Pablo Cosentino. Entrambi a seguito dell’indagine per la presunta combine di cinque partite nello scorso campionato. Caso che ha portato ai loro arresti domiciliari.
Nato nel 1970, Milazzo è all’interno della società sin dal 1994, quando era controllata dalla famiglia Massimino. Arrivato come stagista, addetto alla parte finanziaria ed economica, ha fatto carriera fino a ricoprire il ruolo di amministratore delegato quando Cosentino fu nominato vice presidente, nel 2013. La scorsa stagione è stato retrocesso alle funzioni di responsabile amministrativo, che aveva già ricoperto per diverso tempo, uscendo dal cda. Non ha mai reso dichiarazioni pubbliche alla stampa, fatta eccezione per la conferenza in cui fu nominato ad.
Al nuovo dirigente di vertice del Catania spetterà innanzitutto il compito di portare avanti tutte le pratiche necessarie all’iscrizione della squadra al prossimo campionato di serie B. Il termine scade proprio domani: una data non vincolante ma che, se non rispettata, potrebbe costare alcuni punti di penalizzazione nel prossimo torneo. Oltre a quelli ormai quasi certi, insieme alla retrocessione in Lega Pro, a seguito del mancato pagamento degli stipendi dei calciatori a marzo e aprile e, soprattutto, alle ammissioni rese dall’ex presidente Pulvirenti a proposito della compravendita di cinque partite per salvare la squadra, ha riferito al giudice, proprio dalla retrocessione.