Bisognerà attendere ancora per il futuro dell’ex ospedale Ascoli-Tomaselli, a Catania. Oggetto di un nuovo bando, in parte da rifare a pochi giorni dalla scadenza. Non sembra esserci pace per la struttura in origine di proprietà dell’azienda ospedaliera Garibaldi, dismessa da anni e in gran parte vandalizzata, da tempo in cerca di ricollocazione con qualunque […]
Il futuro dell’ex ospedale Ascoli-Tomaselli: dopo i rilievi di Ance Sicilia, Unict modifica lo strano bando
Bisognerà attendere ancora per il futuro dell’ex ospedale Ascoli-Tomaselli, a Catania. Oggetto di un nuovo bando, in parte da rifare a pochi giorni dalla scadenza. Non sembra esserci pace per la struttura in origine di proprietà dell’azienda ospedaliera Garibaldi, dismessa da anni e in gran parte vandalizzata, da tempo in cerca di ricollocazione con qualunque ente pubblico. Nel 2013, sotto il governo regionale di Rosario Crocetta, sembrava destinata a diventare la nuova cittadella giudiziaria etnea. Nel 2018, Nello Musumeci firma per farne un centro direzionale della Regione siciliana. Un paio d’anni fa, la scelta definitiva tra Comune e Università di Catania: un campus studentesco – con circa 300 posti letto, mensa e palestra, per un bando dal totale di 20 milioni di euro – almeno per il plesso dell’ex Tomaselli. E, a un anno esatto da quella procedura, la novità è arrivata appena un giorno prima delle elezioni per la carica di rettore – passata da Francesco Priolo a Enrico Foti – con un nuovo bando di Unict. Che, però, ha subito sollevato la perplessità delle aziende costruttrici, riguardo a «serie e oggettive criticità su alcune clausole che rendono impossibile o, comunque, restringono irragionevolmente la partecipazione alla procedura», secondo Ance Sicilia. Tanto da spingere l’ateneo a pubblicare un avviso in cui si annuncia una revisione della gara e dei suoi termini, a meno di una settimana dalla scadenza. «Aspettiamo di leggere in cosa si tradurranno queste modifiche e la proroga alla scadenza – commenta a MeridioNews Rosario Fresta, presidente di Ance Catania – Ma apprezziamo di certo questa apertura da parte dell’ateneo».
Il futuro degli edifici dovrà aspettare
L’insieme dei lavori riguarderà un’area di oltre 55mila metri quadrati, composta da due edifici principali – i distinti plessi Ascoli e Tomaselli, più il corpo aggiunto a quest’ultimo -, un cinema-teatro, l’alloggio del custode e il casotto accanto all’ingresso, la camera mortuaria e i locali delle ex stalle. Per un totale, a livello di edifici, di 7mila metri quadrati e il resto adibito a parcheggi, strade interne di collegamento, giardini e aiuole. Una grande struttura oggi «in precarie condizioni statiche e di ammaloramento generale». Stabilita, con la gara dello scorso anno, la destinazione a campus per studenti del plesso Tomaselli, un mese fa – un giorno prima delle elezioni per il nuovo rettore – viene pubblicata una gara da 40 milioni di euro, da aggiudicare alla «offerta economicamente più vantaggiosa», per la demolizione del plesso Ascoli, la sistemazione delle aree esterne e la realizzazione di due nuovi edifici: il centro di ricerca e sperimentazione Health Tecnology City Campus (Htcc) e un «centro di riabilitazione per pazienti fragili e di cura per malattie neurodegenerative». Una gara che, però, dopo numerose segnalazioni delle aziende, spinge Ance Sicilia a inviare a Unict una serie di rilievi e dubbi sulla procedura. Tali da far decidere di «procedere ad alcune modifiche e/o integrazioni al disciplinare di gara e, pertanto, di prorogare il termine di presentazione delle offerte», secondo quanto si legge – senza ulteriori specifiche – in una nota del direttore generale di Unict Rosario Corrado Spinella.
Gli strani criteri per valutare le offerte
A far storcere il naso alle imprese è stato innanzitutto il passaggio sulla «valutazione dell’offerta tecnica», giudicato «sbilanciato nel favorire l’attribuzione di un punteggio sulla base di criteri e requisiti soggettivi». Come, ad esempio, i ben 24 punti su 70 assegnati a chi abbia già «esperienze in termini di lavori complessi», si legge nel bando. Lavori valutati «indipendentemente dalla tipologia degli edifici oggetto di intervento» – da cui si parte per il lavoro -, ma purché le nuove realizzazioni abbiano a che fare con strutture universitarie, ospedaliere o di centri di ricerca. Meglio ancora se affrontante con lo stesso team di imprese. Poco a che vedere con «l’offerta economicamente più vantaggiosa» prevista per l’aggiudicazione e l’eventuale qualità del progetto in sé. «Clausole di gara anticoncorrenziali e ostative della partecipazione», secondo Ance Sicilia, per le quali «si impone la necessità di rivedere il contenuto della gara disponendo, al contempo, una proroga del termine di presentazione delle offerte». Rilievi non proprio infondati, considerata la pronta risposta di Unict che ha, in effetti, disposto la revisione del bando e la proroga della sua scadenza.
Lo stretto imbuto per partecipare alla gara
Ma a sollevare dubbi è anche un altro aspetto, più tecnico, della gara. Ossia le strane prescrizioni relative all’avvalimento: la possibilità di avvalersi di risorse di altre aziende per gli specifici settori impianti tecnologici e opere speciali. «Lavori di notevole contenuto tecnologico e di rilevante complessità tecnica per i quali è opportuno che gli stessi vengano eseguiti direttamente dall’appaltatore», secondo il bando di Unict. Che vieta del tutto l’avvalimento in fase di presentazione della domanda, alla quale sarebbero state ammesse solo forme giuridiche già formalizzate. Tagliando fuori, di fatto, quanti abbiano bisogno di costituire un apposito e temporaneo raggruppamento di imprese per reperire tutte le competenze necessarie. Una clausola che Ance Sicilia contesta in punto di diritto, ma che appare ancora più bizzarra quando, poco dopo, scorrendo il disciplinare, si trova la possibilità per l’aggiudicatario della gara di subappaltare le stesse opere fino al 40 per cento. «Una intrinseca contraddittorietà di cui si chiede l’immediata cancellazione», mette nero su bianco l’associazione dei costruttori. In attesa di conoscere, da parte di Unict, la nuova formulazione e la scadenza aggiornata del bando.