Il sottosegretario all'Agricoltura, indagato nell'inchiesta Mafia Capitale per la gara d'appalto al Centro d'accoglienza di Mineo, nella giornata di ieri aveva adottato la stessa scelta anche nei confronti di Salvatore Buzzi, colpevole di aver affermato ai magistrati di «volerci pensare un attimo a parlare del Cara altrimenti casca il governo»
Castiglione annuncia querela a Odevaine Bindi lo convoca in commissione antimafia
Dopo Salvatore Buzzi, secondo gli inquirenti spalla di Massimo Carminati nell’inchiesta Mafia Capitale, il sottosegretario alle politiche Agricole Giuseppe Castiglione ha annunciato di aver dato mandato ai suoi legali di valutare gli estremi per querelare anche Luca Odevaine e «chiunque non si attenga ai fatti e a quanto risulti in maniera incontrovertibile dagli atti». Secondo gli ultimi atti giudiziari, emersi durante la scorsa settimana, Castiglione è finito tra gli indagati per turbativa d’asta dalla procura di Catania nell’ambito del secondo atto dell’inchiesta partita da Roma. La vicenda è quella che riguarda la gara d’appalto per l’affidamento della gestione del centro richiedenti asilo di Mineo.
«In merito all’impresa Pizzarotti – precisa Castiglione – ribadisco, ancora una volta, che il residence di Mineo è stato requisito dalla protezione civile il 4 marzo 2011 e trasferito al soggetto attuatore che ha preso in consegna la struttura il 18 luglio 2011, rispettando accordi già sottoscritti da altri soggetti prima della mia gestione di cui rivendico legittimità e trasparenza. Sulla gara del 2012, infine, l’unica da me bandita, predisposta sulla base del capitolato speciale previsto dal decreto 21 novembre 2008, peraltro applicato omogeneamente in tutta Italia ribadisco quanto precisato dall’autorità anticorruzione nel parere precontenzioso numero 100 del 2012».
Sulla gara del Cara si è recentemente espresso proprio il presidente dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Il magistrato campano ha annunciato, durante la trasmissione televisiva Otto e mezzo, di aver avviato l’iter per commissionare l’appalto da cento milioni di euro alle cooperative coinvolte nell’inchiesta romana. «Sull’appalto – aveva detto Cantone – avevamo aperto ben prima di questa seconda fase dell’indagine un tavolo in cui dicevamo che (l’appalto, ndr) era assolutamente illegittimo con requisiti fatti quasi su misura e con la vittoria di un solo concorrente con un ribasso di solo l’un per cento».
Il leader di Ncd in Sicilia intanto ha dato la sua disponibilità per essere sentito dalla commissione bicamerale antimafia presieduta da Rosy Bindi. La deputata del partito Democratico ha invitato Castiglione durante la trasmissione di La7 Omnibus, mentre il sottosegretario si trovava in collegamento telefonico con lo studio proprio a proposito della vicenda del Cara di Mineo. A palazzo San Macuto, sede della commissione, andrà anche il capo della cooperativa La Cascina.
Tra le reazioni politiche alla convocazione c’è stata quella del deputato Pd e componente delle commissioni antimafia, Davide Mattiello: «Bindi ha fatto bene a invitare il sottosegretario – ha spiegato il parlamentare – perchè il suo coinvolgimento nell’inchiesta è il fatto politicamente più importante degli ultimi giorni, è giusto approfondire con tempestività».