Il Comune, retto da una commissione prefettizzia dopo lo scioglimento per mafia, ha inviato la lettera ai proprietari che hanno tempo 15 giorni per lasciare le abitazioni. Dopo si procederà in maniera coatta. In totale sono 170 gli edifici su cui pende una condanna per reati edilizi
Castelvetrano, avvisi di sgombero in 16 case abusive Pure immobile dei Filardo, parenti di Messina Denaro
Tra 15 giorni in diverse case abusive di Castelvetrano potrebbero bussare le forze dell’ordine per ordinare lo sgombero coatto. La vicenda delle demolizioni degli immobili di contrada Triscina è arrivata a un punto di svolta: il Comune, retto da una commissione prefettizia dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ha diramato 16 avvisi di sgombero.
Si tratta di abitazioni tuttora occupate senza alcun titolo e da tempo acquisite al demanio comunale, perché sentenze di condanna per reati edilizi, emanate tra il 1994 e il 2014, le hanno dichiarate abusive. Si trovano infatti in una zona di inedificabilità assoluta, dentro la fascia di 150 metri dal mare, e costruite successivamente al 1976, quindi inammissibili alla sanatoria. In totale sono 170 i manufatti che dovrebbero essere abbattuti nel Comune in provincia di Trapani. E tra i proprietari di alcune di queste case figurano Valentina e Floriana Filardo, figlie di Giovanni Filardo, cugino di primo grado del latitante Matteo Messina Denaro, il cui patrimonio è stato sequestrato nel 2014 e confiscato lo scorso anno.
L’amministrazione comunale ha ottenuto tre milioni di euro con il fondo rotativo dalla Cassa depositi e prestiti per eseguire le demolizioni. In particolare per i 16 immobili che devono essere sgomberati entro il 21 febbraio, sono stati destinati 1 milione 838mila euro come base d’asta. Si tratta di edifici ancora occupati dagli originari proprietari, nonostante le sentenze, in alcuni casi, risalgano al 1994, mentre quelle più recenti sono del 2014. La casa che fu di proprietà delle sorelle Filardo, in contrada Fontanelle Marcise, invece, risulterebbe occupata dall’amministratore giudiziario Maurizio Lipani. In questo caso l’ordine di demolizione era stato emesso il 25 settembre del 2013.
Il settore comunale Uffici tecnici ha già informato gli enti erogatori di energia elettrica, acqua potabile e telefono di provvedere al distacco delle utenze. I proprietari sono stati invitati a lasciare le proprie case entro il 21 febbraio. In caso contrario lo sgombero avverrà in modo coattivo e le spese sostenute dal Comune saranno addebitate ai proprietari.