«Un luogo per la lettura e tante iniziative per la sua promozione». Così Daniele Cavallaro dell'associazione di piazza Federico di Svevia riassume il nuovo progetto del gruppo, realizzato in parte con i fondi del bando comunale Pari, «ma soprattutto col lavoro volontario e l'impegno di tutti»
Castello Ursino, da Gammazita nasce la Piazza dei libri Biblioteca permanente all’aperto e quattro giorni di eventi
«Sogniamo un quartiere diverso e piano piano lo stiamo creando». La città li aveva lasciati al primo grande evento organizzato a settembre nella zona di piazza Federico di Svevia: il festival Ursino buskers. Ma, dopo la tre giorni di arti di strada, i ragazzi di Gammazita non si sono fermati. Con le attività di tutti i giorni e, adesso, con «un’idea permanente, più impegnativa e speriamo più incisiva di Ursino Buskers perché la scommessa è cambiare davvero il quartiere attraverso una presenza costante», spiega Daniele Cavallaro. Il progetto stavolta è trasformare «quello che fino a poco tempo fa era uno slargo adibito al parcheggio selvaggio» in una piazza dei libri. Con una biblioteca permanente all’aperto, dotata di connessione wi-fi, e un’emeroteca con riviste scelte dai lettori e per il cui abbonamento verrà destinata una parte del budget del bando comunale Pari per la creatività urbana. Vinto da Gammazita insieme ad altre cinque associazioni con diversi progetti.
«Un luogo dedicato alla lettura e alle arti narrative e tante iniziative per la loro promozione», promette Cavallaro. L’appuntamento fisso è per la prima domenica di ogni mese con un mercatino del libro animato dai lettori, dove ci sarà spazio per l’usato. Ma intanto la prima scommessa è quella di dare vita alla biblioteca, composta dalle donazioni dei cittadini. Per questo i volontari dell’associazione hanno lanciato la campagna #selfiebook: un autoscatto da condividere sui social network insieme al volume che si è scelto di regalare al progetto. «La piazza dei libri nasce, anche e soprattutto, per lui. Diamogli da leggere, donate i vostri libri», scrivono da Gammazita per presentare la foto di Antonino, 9 anni, uno dei ragazzini del quartiere. Che sorride accanto a una copia de L’amico ritrovato di Fred Uhlman, la storia di due giovani amici al tempo del nazismo. «Quella di creare una biblioteca e un luogo dedicato alla condivisione in un quartiere bellissimo e allo stesso tempo difficile come il Castello Ursino è una scommessa non semplice – spiega Cavallaro – ma l’idea è stata accolta con attenzione dalla città, il selfiebook è partito bene e stiamo ricevendo tante donazioni, c’è molta partecipazione, e l’entusiasmo qua da noi fa miracoli».
Tanto da spingere i volontari a organizzare quattro giorni di eventi, dal 18 al 21 dicembre, per inaugurare la piazza dei libri. «Ci saranno oltre 20 editori di qualità da tutta Italia con i loro stand, presentazioni editoriali, reading, musica e teatro, con particolare attenzione al fumetto e alla graphic novel». Tra i nomi, la giornalista Giuliana Sgrena che presenterà il suo nuovo libro Rivoluzioni violate sulle donne nella Primavera araba e la scrittrice siciliana Maria Attanasio, da sempre attenta ai temi del femminismo. Sul fronte dell’illustrazione spiccano la presenza del fumettista messinese Lelio Bonaccorso, già collaboratore Marvel, e dei giovani talenti siciliani del Pee Show. E ancora, tra gli altri ospiti, il gruppo musicale I fratelli La Strada, il cantautore Gill, il batterista Giampaolo Terranova e le attrici catanesi Alice Ferlito e Marzia Ciulla. «Come per Ursino buskers abbiamo lanciato un appello ad artisti e scrittori per sostenere l’iniziativa e contribuire a promuovere la piazzetta e la risposta non si è fatta attendere», racconta Cavallaro.
Perché per un «progetto ambizioso», come gli stessi ideatori lo definiscono, i fondi del progetto Pari non bastano. «Certo, ci aiutano e significano riappropriarsi dei soldi pubblici, che sono appunto di tutti, e utilizzarli per il territorio. Ma in ogni caso la nostra pratica non cambia». Il sintomo di un rapporto con il Comune di Catania che, tra le difficoltà del festival di settembre, ha oggi portato a un dialogo. «Per chi fa attività sociale col territorio è normale avere un rapporto con le istituzioni, perché stanno lì, ci sono a prescindere – conclude Daniele Cavallaro – Per il resto non cambia molto, Gammazita è impegno sociale tutti i giorni, dalla scuola di circo sociale a quella popolare di samba, passando per la cura del pozzo di Gammazita. Tutte attività che si possono portare avanti solo con tanto lavoro volontario e l’impegno di chi vuole cambiare davvero questa città».