Oggi, a palermo, all'incontro con gli amministratori comunali del pd, coro unanime contro crocetta. Un bruttissimo segnale per la titolare della formazione, per la quale la censura dell'ars e' ormai dietro l'angolo. Cosi' si fa strada la sua sostituzione con l'ex dirigente generale ben vista da ampi settori del centrodestra
‘Caso’ Scilabra: PD sempre di traverso, Governo sempre più debole e, sullo sfondo, la possibile nomina ad assessore di Anna Rosa Corsello
OGGI, A PALERMO, ALL’INCONTRO CON GLI AMMINISTRATORI COMUNALI DEL PD, CORO UNANIME CONTRO CROCETTA. UN BRUTTISSIMO SEGNALE PER LA TITOLARE DELLA FORMAZIONE, PER LA QUALE LA CENSURA DELL’ARS E’ ORMAI DIETRO L’ANGOLO. COSI’ SI FA STRADA LA SUA SOSTITUZIONE CON L’EX DIRIGENTE GENERALE BEN VISTA DA AMPI SETTORI DEL CENTRODESTRA
Dall’incontro di oggi a Palermo degli amministratori dei Comuni siciliani promosso del PD – come riferirà meglio più tardi il nostro Riccardo Gueci – è emerso un coro unanime contro il Governo regionale di Rosario Crocetta. Se noi lo riprendiamo è per segnalare due elementi politici.
Il primo è che quasi tutti gli amministratori comunali del PD sono molto critici verso l’attuale Governo regionale. Poco importa se il segretario regionale di questo Partito – Fausto Raciti – è un esponente dell’area Cuperlo. Oggi il segretario ha convocato una riunione aperta a tutti. Era presente – ed è anche intervenuto – il parlamentare regionale Fabrizio Ferrandelli, che fino a qualche settimana fa veniva considerato un esponente di punta dell’area renziana del PD.
Insomma, la riunione di oggi – lo ribadiamo – è stata aperta a tutti gli amministratori dei Comuni governati dal PD e, in generale dal centrosinistra. Si è parlato dei problemi degli enti locali, dalla mancata riforma delle Province (con il flop dei Consorzi di Comuni), delle incognite delle tre Aree-Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), dall’acqua (ancora nelle salde mani dei privati), della discutibile gestione dei rifiuti (si va avanti con le discariche).
A conti fatti, su questi temi il Governo regionale ha fallito. Non lo diciamo solo noi: la riunione di oggi ne ha solo preso, ancora una volta, atto.
C’è, poi, un secondo dato politico: e cioè che il dialogo tra l’attuale Governo e il PD siciliano non c’è. Qualcuno obietterà che una parte del Partito Democratico siciliano – con riferimento ai renziani – è schierato con Crocetta e con il senatore Giuseppe Lumia.
Vero. Ma questo potrebbe non bastare, la prossima settimana, per salvare l’assessore Nelli Scilabra dalla mozione di censura. Anche perché, in questi ultimi due giorni – come riportiamo in altra parte del giornale – organizzazioni sindacali che sembravano essersi accodate all’ennesimo accordo di pochi giorni fa con Governo ed Enti formativi, ci hanno in un certo senso ripensato. Forse perché, dalla base, questo nuovo accordo non è stato accettato.
Il risultato è che la censura per l’assessore Scilabra sembra un dato politico e parlamentare ormai scontato.
Resta da capire se la copertura che il governatore ha provato a dare alla sua ‘assessora’ sia stato – ed è ancora – un dato politicamente sincero; o se si sia trattato di una recita con dietro una soluzione pronta dopo la probabile censura che Sala d’Ercole ‘comminerà’ tra qualche giorno all’assessore Scilabra.
Saranno i fatti a dire come stanno veramente le cose. In questa fase si possono ipotizzare tre possibili scenari.
Primo scenario: Sala d’Ercole respinge la censura e l’assessore resta al proprio posto.
Secondo scenario: Sala d’Ercole approva la censura all’assessore Scilabra. Il presidente Crocetta ne prende atto e mantiene in Giunta l’assessore. Si scatenerebbe un putiferio politico e parlamentare che renderebbe praticamente impossibile il rapporto – oggi già molto problematico – tra Governo e Ars.
Terzo scenario: Sala d’Ercole approva la censura all’assessore Scilabra e Crocetta ne prende atto e la sostituisce.
In questo terzo caso – lo abbiamo già scritto una decina di giorni fa e ci hanno presi per matti – prenderebbe quota la candidatura, ad assessore regionale alla Formazione professionale, dell’ex dirigente generale dei dipartimenti Formazione e Lavoro, Anna Rosa Corsello.
La nostra non è fantapolitica. Piaccia o no, ma l’assessorato alla Formazione è uno dei più complicati di tutta l’Amministrazione regionale. E la dottoressa Corsello ha il pregio di conoscerlo bene.
Non solo. In occasione delle polemiche sul flop-day di agosto, quasi tutto il centrodestra ha difeso la dottoressa Corsello nello scontro di quest’ultima con l’assessore Scilabra. Con l’eventuale nomina di Anna Rosa Corsello alla guida della Formazione professionale, il governatore Crocetta recupererebbe, in Aula, agibilità politica e parlamentare, creando i presupposti per portare a termine, in tempi anche brevi, la riforma del settore.
Due i possibili limiti dell’ipotesi Corsello assessore. La reazione, non certo positiva, dell’assessore Scilabra, che vedrebbe la persona con la quale si è scontrata prendere il suo posto. E la reazione degli enti formativi, che dalla dottoressa Corsello sono stati danneggiati pesantemente.
Ricordiamo che Anna Rosa Corsello è legata al segretario generale, Patrizia Monterosso, che non dovrebbe certo essere indifferente alla storia delle integrazioni recuperate a danno di tutti enti: di quelli che magari ne potrebbero aver fatto un cattivo uso e anche di quelli che sono stati chiamati a pagare senza avere alcuna responsabilità.
Insomma, gli enti formativi non hanno tanti motivi per ‘digerire’ bene l’eventuale nomina ad assessore della dottoressa Corsello, se è vero che, da dirigente generale li ha pesantemente danneggiati.
Ma in politica, si sa, tutto è possibile. Soprattutto se alle polemiche si sostituisce la mediazione.