«Al pedigree del sindaco mancano le battaglie veramente importanti. A nessuno che voglia combattere la criminalità organizzata verrebbe in mente di telefonare a un indagato per concorso esterno». Sono le parole di Nadia Furnari, rappresentante dell'associazione. Che commenta: «Non è lui il cambiamento»
Caso Pua, l’associazione Rita Atria «Bianco non ha un curriculum antimafia»
«Sicuramente non è una cosa che ci possa stupire». A dirlo è Nadia Furnari, rappresentante dell’associazione antimafie Rita Atria. Che già in passato aveva aderito al comitato No Pua e che adesso, alla luce dell’intercettazione telefonica tra Enzo Bianco e Mario Ciancio, commenta: «Non abbiamo mai creduto che lui fosse il cambiamento». La telefonata tra l’allora candidato sindaco del centrosinistra e l’editore e direttore del quotidiano La Sicilia è avvenuta il 18 aprile 2013, un giorno dopo l’approvazione del Piano urbanistico attuativo – variante Catania Sud in consiglio comunale. Ed è a questo voto, secondo i carabinieri, che Bianco si riferisce nel corso della conversazione raccontata oggi in esclusiva da MeridioNews.
«Non abbiamo mai riconosciuto a questo sindaco un curriculum antimafioso – continua Furnari – E la sua storia politica non può essere considerata tale». Secondo l’attivista, a mancare nel pedigree del primo cittadino di Catania sono «le battaglie veramente importanti, le reali lotte contro i poteri mafiosi». Un quadro che non sarebbe solo di mancate prese di posizione, ma anche di scelte «non opportune». «A nessuno che voglia combattere la criminalità organizzata verrebbe mai in mente di telefonare a Mario Ciancio, quando lui era già indagato per concorso esterno alla mafia».