I legali del giornalista lo depositeranno alla Procura di Caltanissetta per fare chiarezza sul montaggio del video-accusa diffuso in seno all’operazione Kelevra e sui presunti legami con l’inchiesta sull’ex presidente della sezione Misure di prevenzione e l’amministratore giudiziario del tribunale di Palermo
Caso Maniaci, sarà presentato un esposto contro ignoti «Fare chiarezza sul video e su legami inchiesta Saguto»
«Non abbiamo nessuna intenzione di denunciare i pm che si sono occupati del caso. Vogliamo solo depositare a breve un
esposto-denuncia contro ignoti alla Procura di Caltanissetta». Lo spiega Antonio Ingroia, legale di Pino Maniaci insieme all’avvocato Bartolo Parrino. Nel documento si chiede di fare chiarezza su due punti in particolare: il primo riguarda il video diffuso dai carabinieri di Partinico contente le intercettazioni relative all’operazione Kelevra, che vede coinvolto Maniaci e il secondo riguarda i presunti intrecci con l’inchiesta sull’ex presidente della sezione Misure di prevenzione Silvana Saguto.
Solo qualche mese fa era stata presentata anche una denuncia-querela contro i carabinieri di Partinico colpevoli, secondo il direttore di Telejato, di aver montato in maniera subdola il video, diffuso attraverso i media: «Vogliamo sapere com’è stato possibile realizzare quel montaggio, chi ne è l’artefice e soprattutto chi ha fatto uscire notizie che dovevano essere secretate», commenta anche Parrino. «Che la Procura si preoccupi di divulgare il gossip prima ancora della notizia di reato non ci piace – aggiunge – Hanno dato il via a un processo mediatico, come se avessero avuto bisogno di un supporto per la contestazione mossa contro Maniaci».
Sulla seconda richiesta contenuta nell’esposto i legali precisano: «Il punto è questo – riprende a dire Ingroia – Abbiamo motivo di credere che ci possano essere dei
legami fra l’indagine condotta dalla Procura di Caltanissetta su Silvana Saguto e sull’avvocato Cappellano Seminara e la vicenda Maniaci», dice riferendosi all’inchiesta che vede coinvolta l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione e l’amministratore giudiziario del tribunale di Palermo. «Riteniamo che si debba fare piena luce sulle ragioni e sui mezzi mediante i quali la dottoressa Saguto e il suo gruppo siano venuti a conoscenza dell’indagine nei confronti di Maniaci».
«Faremo quindi richiesta per avere accesso al contenuto delle
registrazioni di cui ha dato notizia la stampa – dice ancora l’avvocato- Cioè, quelle contenenti le intercettazioni in cui la dottoressa e il suo entourage fanno riferimento a Telejato e al caso Maniaci, quelle in cui sembrava che scalpitasse nell’attesa che venisse arrestato». Il legale sottolinea che Maniaci si renderà nuovamente disponibile a spiegare meglio tutto quello di cui è a conoscenza, soprattutto a dare conto delle ragioni per le quali ritiene che siano collegate le due vicende giudiziarie.
Toccherà, dunque, alla Procura di Caltanissetta condurre le indagini necessarie. «Vista la fuga di notizie in merito al mio caso e a tutto quello che è stato diffuso, non è detto che siano stati i carabinieri di Partinico a informare i giornali – commenta a MeridioNews Maniaci – Potrebbe essere stato anche un qualunque personaggio interno alla Procura di Palermo, da un pm a un cancelliere». «Rischia di intravedersi sullo sfondo un reato di violazione del segreto investigativo – conclude Ingroia – Noi non sappiamo però chi l’ha violato, vogliamo solo chiarezza».