Caso Interbus, la procura esclude ipotesi razzismo Tre donne rimaste a terra, le indagini della polizia

«La procura della Repubblica di Catania esclude l’ipotesi del razzismo in merito al caso avvenuto tre giorni fa al terminal dei bus, quando un mezzo Interbus di Sicula trasporti ha lasciato a terra tre donne senegalesi che avevano appena acquistato un biglietto per Taormina. Lo riferisce l’Ansa. I testimoni ascoltati dalla polizia, comprese due delle dirette interessate, avrebbero smentito di «avere avuto alcuna lite o diverbio con l’autista, né di avere subito insulti discriminatori da personale della ditta di trasporti». Ci sarebbe poi qualche dettaglio in più riguardo alla ricostruzione che, dell’accaduto, fa l’autista del bus partito senza far salire le tre donne. 

«L’addetto del piazzale – scrive l’Ansa – dopo la ressa per salire sul pullman, gli avrebbe riferito (all’autista, ndr) che il bus era pieno. Mentre era già in movimento ha notato che c’erano invece due posti liberi e che c’erano quattro-cinque persone in arrivo che dovevano partire. Per motivi di sicurezza – si legge ancora – e visto che dopo 15 minuti c’era un’altra corsa ha preferito continuare la manovra». L’agenzia chiarisce che la procura potrebbe ipotizzare il reato di violenza privata, «ma escludendo certamente l’aggravante del razzismo».

Sullo svolgimento dei fatti, a caldo, MeridioNews aveva raccolto la testimonianza di Franca Scardilli, una testimone oculare. «Sono disposta – aveva detto la donna – a raccontare alle forze dell’ordine tutto quello che ho visto. Non so – aveva proseguito – se l’autobus fosse pieno oppure no, ma ho visto come sono state chiuse le porte in faccia a queste ragazze, solo perché erano di colore». A queste parole si aggiungevano quelle del vigilante Giovanni Lucisano («L’autobus non era pieno, l’ho visto coi miei occhi – racconta – I posti c’erano, e il ragazzo urlava all’autista di fare salire le altre donne che erano con lui. Ma quello non ci voleva sentire, è partito nonostante tutto») e quelle di un controllore della ditta di trasporti al secondo giorno di lavoro. «L’autobus non mi sembrava pieno – aveva confermato il ragazzo – Ma soprattutto il conducente è ripartito anche se, attorno, tutti protestavano, compreso io. Gli avevo detto di fermarsi». 

Frattanto Etna trasporti, pur persuasa che l’episodio non fosse a sfondo razzista, aveva avviato un’indagine interna. «Non sappiamo perché è successo – avevano spiegato a MeridioNews due giorni fa le tre donne – Lui ha detto solo “No”, e basta, e ha chiuso la porta. Conosciamo quasi tutti gli autisti – avevano inoltre puntualizzato – Cambiano sempre. Molti sono gentili, qualcuno meno. Quello dell’altro giorno era stato sgarbato altre volte». 


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