Dal ministero arriva un nuovo stop agli adeguamenti contrattuali per i lavoratori edili. I rappresentanti di categoria ora chiedono un incontro a Roma attraverso le segreterie regionali e nazionali. Al loro fianco si schiera l'amministrazione comunale
Caso Coime, arriva un nuovo parere negativo del Mef Sindacati chiedono incontro. Comune: «A Roma con voi»
Fumata nera per i lavoratori del Coime. Il Mef con un provvedimento definito fotocopia rispetto a quello del 2016 ha dato parere negativo agli adeguamenti contrattuali degli edili in merito alla richiesta fatta dall’amministrazione comunale. Di questo, insieme alle questioni legate ai processi di riqualificazione del personale e dei recenti problemi relativi allo straordinario se n’è discusso ieri nel corso di un incontro tra i sindacati e Comune a Palazzo Galletti. Oltre a Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, erano presenti al tavolo il dirigente del Coime Francesco Teariaca, il capo reparto Domenico Musacchia e il vice sindaco Fabio Giambrone.
«Il Mef si è espresso in maniera negativa con un copia incolla del parere dato nel 2016 – afferma Piero Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil Palermo – per noi vige il principio che vale il contratto di lavoro nazionale». Tre anni fa e anche adesso le motivazioni sono sempre le stesse: il mancato adeguamento contrattuale serve, a parere del Mef, per consentire alle pubbliche amministrazioni un risparmio economico, lasciando di fatto – denunciano i sindacati – gli stipendi congelati poi rinnovati senza tenere conto degli scatti che si sono susseguiti fino a quella data. Inoltre, per il Mef con gli adeguamenti si verrebbero a creare delle difformità di trattamento tra i dipendenti della pubblica amministrazione, punto anche questo contestato dai sindacati: «Si tratta di due categorie di lavoratori differenti e due tipologie di contratti differenti», precisa ancora Ceraulo – Di fatto, questo nuovo parere intima l’amministrazione a non applicare gli adeguamenti contrattuali tout-court ma solo in parte».
E in una nota congiunta lo stesso Ceraulo insieme a Francesco Danese, segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani e a Salvatore Puleo, Feneal Uil tirrenica si dicono «basiti, è un parere che dopo tutti questi anni non accettiamo. Appare chiaro come non ci sia una vera consapevolezza della problematica, considerata questione puramente economica, di risparmio, quando invece dovrebbe essere rispettato un contratto. Anche perché, da parte dell’amministrazione comunale, abbiamo raccolto la volontà di riconoscere questi adeguamenti». A questo punto, la vertenza si sposta ai tavoli ministeriali e i rappresentati di categoria locali hanno deciso di coinvolgere le segreterie regionali e nazionali per chiedere, ormai dopo le feste, un incontro a Roma. E il Comune si è schierato al fianco dei sindacati: «Coinvolgeremo le nostre segreterie regionali e nazionali per chiedere l’intervento degli organi competenti – aggiungono Ceraulo, Danese e Puleo – Da Palermo siamo pronti a muoverci a sostegno della vertenza e sappiamo che al nostro fianco ci saranno il sindaco Orlando e il vicesindaco Giambrone».
Il confronto ha toccato anche il problema degli straordinari. «Per evitare il superamento del monte ore dello straordinario, e ottimizzare il servizio nel rispetto dei contratti, il Comune si è impegnato a coinvolgere altri comparti dell’amministrazione – aggiungono i segretari di Feneal, Filca e Fillea – Nel 2020 sarà avviata una valutazione delle figure necessarie per gli interventi in capo al Coime. Quindi partirà un percorso di riqualificazione del personale chiesto dalle organizzazioni sindacali, con il coinvolgimento degli enti bilaterali del settore. Questi impegni saranno monitorati settimana per settimana, per dare finalmente le risposte che i lavoratori del Coime aspettano da anni, per avere riconosciuto il loro ruolo strategico all’interno dell’amministrazione».