Disposta per il 5 novembre l’autopsia sul corpo del cameraman palermitano trovato morto a Madrid cinque anni fa. Un esame ordinato dalla procura generale, dopo l’analisi delle perizie a firma degli esperti nominati dalla famiglia. «Sarà un altro giorno di dolore, però lo “dobbiamo” a nostro figlio per avere giustizia»
Caso Biondo, lunedì l’esumazione della salma «Anche un pool di periti di parte per cautelarci»
«Per lunedì 5 novembre la procura generale di Palermo ha disposto l’esumazione e la relativa autopsia sul corpo di mio figlio». A darne conferma sui social è Santina D’Alessandro, la mamma di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto il 30 maggio 2013 nel suo appartamento a Madrid. Il secondo atto concreto disposto dalla procura generale, dopo l’incidente probatorio, da quando ha avocato a sé il fascicolo del caso, aperto per omicidio volontario contro ignoti con l’aggravante della premeditazione, scongiurando l’archiviazione che avrebbero voluto chiedere invece i pm della procura.
Per l’occasione, «hanno nominato un pool di esperti», incaricati di effettuare gli esami richiesti sulla salma. Specie a fronte delle numerose perizie realizzate dai tecnici nominati dalla famiglia Biondo, tra cui anche quella di Maurizio Cusumano, l’esperto antropometrico che con precisi calcoli matematici punta a smontare pezzo per pezzo la ricostruzione spagnola che sin dall’inizio ha puntato sul suicidio, dimostrando piuttosto che quello di Mario Biondo è stato un omicidio. Tesi che contrasta anche con l’analisi del medico legale nominato inizialmente dalla procura di Palermo, Paolo Procaccianti, che anni fa sposò la ricostruzione degli investigatori iberici. «Evidentemente le relazioni dei nostri periti di parte hanno spinto la procura generale a chiedere una seconda autopsia, quella del professore Procaccianti evidentemente non è stata del tutto convincente, non si può effettuare un’autopsia ad occhio o al tatto – osserva la madre -. Stavolta il corpo di mio figlio sarà analizzato all’Istituto anatomico del Policlinico, saranno effettuati esami importanti come Raggi X e Tac».
«Stavolta non ripeteremo l’errore fatto nel 2013 fidandoci solo del lavoro del perito nominato dalla Procura – aggiunge -. Per questo irripetibile evento, quindi, abbiamo nominato anche noi un pool di periti per assicurare che il lavoro svolto venga effettuato con rigore e professionalità per cautelare e proteggere mio figlio da eventuali doli od omissioni». Una decisione dovuta, secondo la famiglia, consapevole del fatto che questo comporterà spese aggiuntive non indifferenti. Le stesse cui ha fatto fronte nel corso di questi cinque anni fatti da accertamenti, controperizie e analisi che potessero far fronte all’immobilismo palermitano e al muro spagnolo.
«Come potete bene immaginare tutto questo comporterà una spesa onerosa, ma che voglio affrontare a tutti i costi per amore della verità – scrive infatti Santina su Facebook -. Se non fossi costretta dalle nostre precarie condizioni economiche di cui non ho fatto mistero farei a meno di chiedere il vostro aiuto. Mi auguro con tutto il cuore che questo possa essere l’ultimo appello che vi rivolgo. Siete tantissimi a sostenerci, anche una piccola donazione per darci una mano per sostenere Mario che sicuramente confida nel vostro buon cuore». Un appello rivolto ai tanti utenti che da anni seguono con passione la vicenda e la famiglia Biondo.
Mentre si attende, intanto, il fatidico giorno dell’esumazione, la seconda da quando Mario è stato trovato morto. «Di solito i periti hanno 60 giorni per consegnare la loro relazione, in verità spero che consegnino prima. C’è da dire che saranno presenti anche i nostri periti di parte e sicuramente noi faremo di tutto per avere notizie prima possibile – conclude la madre -. Lunedì sarà un altro giorno di dolore, però è un atto dovuto che “dobbiamo” a nostro figlio per avere giustizia». Una giustizia che la famiglia cerca, con le unghie e con i denti, di ottenere da ormai cinque anni.