Case popolari, tre progetti per potenziare alloggi etnei Intervento da 6 milioni su immobile Ipab S.M. del Lume

Quasi sette milioni di euro arriveranno a Catania per cercare di tamponare la cronica emergenza abitativa della città. Si tratta delle risorse che verranno impiegate in tre fra i 22 progetti di costruzione e riqualificazione di immobili di edilizia pubblica, in regime di housing sociale. Ad accaparrarsele, nove degli undici Istituti autonomi case popolari (Iacp) siciliani che avevano partecipato ad un bando-circolare diffuso ad aprile dall’assessorato regionale alle Infrastrutture con una dotazione di circa 42 milioni di euro di fondi europei. La fonte principale è il Po Fesr 2014-2020. L’obiettivo di base fissato dalla Regione è di «incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali» e di «sperimentare modelli abitativi innovativi».

Proprio nella città etnea le novità dovrebbero prendere corpo. Ad essere ammessi a finanziamento tre progetti elaborati dall’Iacp. I primi due – la ristrutturazione di quattro unità immobiliari in via Nuovalucello (quasi 298mila euro) e la riqualificazione di altre cinque unità in viale San Teodoro (circa 218mila euro) – riguardano strutture già facenti parte del patrimonio dell’ente con sede in via Dottor Consoli e sono già alla fase della progettazione esecutiva. Il terzo intervento previsto riguarda invece un immobile di proprietà dell’Ipab Provvidenza Santa Maria del Lume di Corso Indipendenza, oggetto di un piano di opere da più di 6 milioni e 100mila euro. In programma c’è la creazione di una trentina di alloggi – da assegnare secondo la formula del social housing – e interventi di riqualificazione in spazi destinati ad essere di uso pubblico. Rispetto agli altri due interventi si è però uno step più indietro, visto che si è ancora alla fase della valutazione della fattibilità tecnico-economica

Quest’ultimo progetto rappresenta l’esito di un iter avviato dall’Iacp catanese col supporto di un partenariato aperto ad altri enti pubblici e ai sindacati. «Gli interventi previsti dalla Regione – spiega a MeridioNews Giusi Milazzo del Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari (Sunia) della Cgil – riguardano il potenziamento del patrimonio abitativo pubblico, quindi si trattava di riqualificare alloggi o edifici che non possono essere utilizzati perché fatiscenti». L’Iacp, in tale ottica, aveva anche sondato la disponibilità dei Comuni della provincia a mettere a disposizione dell’ente eventuali beni non utilizzati. Appello che sarebbe caduto nel vuoto, e così il gruppo di lavoro ha ripiegato sull’edificio incompiuto di proprietà dell’Ipab di corso Indipendenza. Ceduto adesso all’Iacp che, così, si occuperà della ristrutturazione e delle future assegnazioni. «L’operazione è positiva – aggiunge Milazzo – la destinazione degli alloggi sarà sociale e i canoni saranno accessibili a persone e famiglie in condizioni di disagio economico». 


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