Dall'8 all'11 settembre la capitale argentina festeggia la XV edizione della Mostra internazionale di architettura invitando delegati da ogni parte del mondo. A rappresentare il nostro Paese è stato chiamato l'architetto e professore dell'Università del capoluogo siciliano: «Racconterò della riqualificazione del waterfront, tema che portiamo avanti dal 2005»
Carta «ambasciatore» d’Italia a Buenos Aires «Alla Biennale racconterò la rinascita di Palermo»
Palermo “sbarca” alla Biennale di Buenos Aires. La capitale argentina, infatti, si prepara ad accogliere le delegazioni di ogni parte del mondo per una serie di incontri che saranno i cardini della XV Mostra internazionale di architettura in programma dall’8 all’11 settembre. A farsi ambasciatore dell’Italia, ma soprattutto di Palermo sarà Maurizio Carta, ordinario di Urbanistica del dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo e presidente vicario della Scuola politecnica. E il giovane professore e architetto si dice «orgogliosissimo e contento, non solo per il riconoscimento personale come urbanista, ma anche per l’importanza data alle ricerche condotte negli ultimi anni dall’Università di Palermo» dice a MeridioNews.
«Racconterò – spiega – della riqualificazione del waterfront, tema che portiamo avanti sin dal 2005 quando la Biennale di Architettura di Venezia scelse Palermo come prima sede di una esposizione dislocata che illustrava il rapporto tra la città e il suo porto». Ogni nazione sarà presente nella capitale argentina, luogo in cui verranno discusse le trasformazioni e le innovazioni che hanno caratterizzato e caratterizzano le trasformazioni urbane e architettoniche degli ultimi anni. «Arricchirò il mio punto di vista e racconterò Palermo – dice Carta – discutendo con i colleghi delle relazioni tra città e porti e del modo in cui le aree costiere possono tornare a essere elementi importanti non solo dal punto di vista della fruizione del mare, ma della vera e propria riqualificazione urbana. In un protocollo d’intesa con l’amministrazione comunale palermitana, stiamo programmando interventi di riqualificazione nell’area territoriale della Costa Sud ripensando a un modo di essere città per un’area sul mare che vada oltre la dimensione balneare e che reintegri l’agricoltura, la produzione e la qualità di insediamento».
La Costa Sud, dieci chilometri di cui fanno parte le aree Bandita, Maredolce, Acqua dei Corsari, Brancaccio, Romagnolo, Gasometro e Macello, è il luogo in cui, in una previsione del futuro, dovrebbero riscontrarsi i primi effetti nell’arco dei tre anni. «Il nostro programma vedrà concretizzarsi il primo step di effetti entro i primi tre anni, fino all’orizzonte complessivo dei 10 anni, quando questa parte di città sarà totalmente riqualificata – spiega – è mia opinione che la messa in esercizio del tram porterà un beneficio nella mobilità della zona». Nella totalità del progetto «non vi sono più abusi edilizi da eliminare, piuttosto costruzioni non adeguate dal punto vista energetico o strutturale, e c’è da ripensare all’aggregato di diversi stili – continua -. Tutto va rigenerato affinché tornino alla vita anche quelle attività produttive legate all’agricoltura come era il parco agricolo di Ciaculli. Stiamo lavorando e lavoreremo con la comunità».
Nel progetto per la rinascita della Costa Sud è stata coinvolta anche la II circoscrizione. «Abbiamo discusso insieme delle idee interessanti che sono venute fuori dal dialogo. Molto importante anche il contributo delle associazioni di giovani e di volontariato – conclude Carta – che in questi anni hanno tenuto viva questa parte di città, lavorando per il riscatto sociale e contribuendo fortemente a questa rinascita».