Caronia, un pool di tecnici per analizzare i corpi e i luoghi «Non cerchiamo elementi nuovi ma punti di vista diversi»

«Non la ricerca di elementi nuovi ma un punto di vista diverso da cui osservare le cose per ricostruire ciò che è accaduto e arrivare alla verità». Così l’avvocato Pietro Venuti che, insieme al collega Claudio Mondello, assiste Daniele Mondello – il marito di Viviana Parisi e padre di Gioele, entrambi trovati cadaveri tra i boschi di Caronia lo scorso agosto dopo l’incidente all’interno della galleria Pizzo Turda lungo l’A20 Messina-Palermo con un furgoncino di tecnici della manutenzione autostradale – ha spiegato a MeridioNews il lavoro per cui hanno nominato il criminologo Carmelo Lavorino e il medico legale Antonio Della Valle. Dopo un iniziale rigetto dell’istanza da parte della procura di Patti a dicembre, nei primi giorni di gennaio la richiesta – presentata una seconda volta dagli avvocati – è stata accolta e il pool di tecnici potrebbe entrare in azione già tra una decina di giorni al massimo. 

«I nostri esperti – spiega il legale – potranno osservare, fotografare e filmare i cadaveri di madre e figlio (che si trovano ancora all’obitorio del Policlinico di Messina, ndr) alla presenza dei medici legali Elvira Ventura Spagnolo e Daniela Sapienza che hanno svolto le autopsie e fare loro anche delle domande. Inoltre, la procura ha anche acconsentito al fatto di potere tornare sui luoghi in cui si sono svolti i fatti insieme ai pubblici ministeri Federica Urban e Alessandro Lia e agli agenti della squadra mobile». Altri elementi (video, immagini, documenti) elementi raccolti dai consulenti tecnici del pm nel corso delle precedenti perizie restano, invece, ancora coperte dal segreto istruttorio perché non c’è ancora stata la chiusura delle indagini.

«Pretendere che i corpi e i luoghi ci dicano qualcosa adesso a distanza di mesi è impossibile – sottolinea Venuti – ma qualche elemento potrebbe comunque venire fuori dall’osservazione da parte di altri tecnici esperti», auspica il legale del marito della dj 43enne e padre del bambino di quattro anni che non si è mai arreso all’ipotesi di un omicidio-suicidio sostenuta da chi ha puntato tutto sul certificato medico (che attesta paranoia e crisi mistiche) ritrovato nell’auto di Viviana. Diversi sono ancora i punti oscuri di questo giallo. I legali, alla fine dell’estate, avevano presentato alla procura una querela contro ignoti per le presunte omissioni sulla morte di Viviana e Gioele e su eventuali ritardi nelle loro ricerche. I resti del corpo del bambino sono stati ritrovati da un volontario, dopo sedici giorni di ricerche nelle quali sono stati impegnati un centinaio di uomini ogni giorno; il cadavere della donna, invece, si è poi scoperto che era già visibile ai piedi del traliccio e ripreso dai droni circa 24 ore dopo la scomparsa

Marta Silvestre

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