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La stangata sui voli aerei e le «variazioni anomale» su Palermo e Catania. Ma il costo del carburante scende

Il costo del carburante scende e le tariffe dei voli salgono: +50 per cento a luglio e più 50,4 per cento ad agosto, rispetto agli stessi mesi del 2022. I conti non tornano e, seguendo ormai il copione di ogni stagione estiva, si ripropone la questione del caro voli. Questa volta, però, la situazione sembra essere del tutto fuori controllo con il livello d’allerta che si alza ancora di più quando si analizza l’andamento dei prezzi dei biglietti di alcune tratte che collegano Roma e Milano con Palermo e Catania. Una stangata dopo l’altra. Prendere l’aereo e atterrare in Sicilia è un salasso – come volare in direzione Usa – e il copione è identico se dall’Isola ci si vuole spostare fuori dai confini regionali. Per ammortizzare i costi non basta nemmeno prenotare in largo anticipo.

Una delle finestre più gettonate per le vacanze è quella che va dal 12 al 19 agosto. Partire sabato da Catania con ITA Airways costa – andata e ritorno – 232 euro, con destinazione Milano Linate. Nello stesso periodo con Ryanair la tariffa è di 60 euro ma con arrivo a Milano Malpensa. Con la compagnia Easyjet, raggiungere Malpensa da Catania nelle stesse date, costa poco più di 100 euro. I prezzi salgono notevolmente se da Fiumicino si vuole raggiungere Palermo. Partire il 12 agosto alle 8.20 costa 140 euro mentre per il ritorno il prezzo è di circa 120 euro: tra andata e ritorno, a persona, bisognerebbe sborsare quasi 300 euro. Si risparmia qualcosina se si vuole partire sempre da Roma Fiumicino ma con destinazione Catania; il costo in questo caso, tra andata e ritorno, supera di poco i 200 euro. Passando alla compagnia ITA Airways il prezzo sale ancora. Partendo dalla Capitale con destinazione Catania, sempre dal 12 al 19 agosto, il costo del biglietto, nella simulazione fatta sul portale ufficiale, si arriva a 361 euro ma con la tariffa light che consente di trasportare un solo bagaglio a mano di dimensioni ridotte. Se, invece, si vuole atterrare a Palermo si superano i 500 euro tra andata e ritorno e sempre con il bagaglio a mano. Affrontare il viaggio dal Nord all’Isola ma con partenza da Milano significa spendere oltre 550 euro, sempre con ITA Airways. Con EasyJet, ma con partenza da Milano Malpensa, si scende a 329 euro con bagaglio a mano rigorosamente piccolo da posizionare sotto il sedile.

Per cercare di contrastare il caro voli, la Regione Siciliana ha stretto un accordo con la compagnia AEROItalia. Coprire la tratta Catania-Milano, ma con arrivo a Bergamo, costa 114 euro nella finestra 13-20 agosto. Partendo da Palermo ci vogliono 179 euro, sempre con arrivo in Lombardia. La tariffa più conveniente è quella con partenza dal capoluogo siciliano e arrivo a Fiumicino: 69 euro. Impossibile, invece, partire da Catania con destinazione Roma. I primi voli prenotabili infatti sono disponibili da ottobre 2023. Su tutte le simulazioni, bisogna considerare che i prezzi non tengono in considerazione i costi accessori. Stare sette giorni fuori casa senza bagaglio in stiva non è semplicissimo. Più superabile la questione dell’imbarco prioritario e della scelta del posto.

Martedì, intanto, si è svolto l’incontro tra il Garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo e le principali compagnie aeree (Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easyjet, Neos e Wizz Air) per analizzare le dinamiche dei prezzi medi dei biglietti aerei negli ultimi mesi sulle tratte nazionali. E alla luce dei dati Istat di maggio scorso, che hanno fatto registrare aumenti medi del 40 per cento su base annua, il Garante ha chiesto alle compagnie spiegazioni precise sulle dinamiche dei prezzi e in particolare su determinate tratte che hanno visto una variazione anomala. Le risposte, ha sollecitato il Garante, dovranno essere fornite entro dieci giorni. Il Garante ha comunicato che la prossima riunione della commissione per il monitoraggio dei prezzi si terrà giovedì 20 luglio e servirà a confrontare i dati forniti dalle imprese con quelli già disponibili. Tra le giustificazioni che verranno fornite c’è, con ogni probabilità, il mancato recupero sulle perdite legate alla pandemia ma anche lo stoccaggio delle scorte di carburante che è ancora quello comprato nel periodo degli aumenti più corposi.

«L’andamento al rialzo delle tariffe nel settore del trasporto aereo non è assolutamente giustificato, e rappresenta un enorme danno per i cittadini soprattutto nel periodo delle partenze estive, quando cioè aumentano gli spostamenti degli italiani per mete nazionali ed estere – ha spiegato in una nota Carlo Rienzi, presidente Codacons – Una volta di più, faremo la nostra parte: se i listini dei voli non caleranno immediatamente, presenteremo una nuova denuncia all’Antitrust e alle procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo di accertare l’operato della compagnie aeree sul nostro territorio, alla luce di possibili manovre speculative, aggiotaggio, e cartelli anticoncorrenza».


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