Caro carburanti, i commenti delle persone in fila dai benzinai «C’è un panico immotivato: siamo tutti in coda come le pecore»

Camion, tir, macchina e moto. C’è ogni tipo di mezzo nelle lunghe file davanti alle pompe di benzina e nelle aree di servizio catanesi con le persone che, anche per ore, attendono di potersi rifornire di carburante. Al momento il presso di gasolio e benzina, in media ha raggiunto oltre due euro e 25 centesimi ma l’assalto all’all’approvvigionamento è dovuto soprattutto alla protesta annunciata dai benzinai contro il caro carburanti.

Da lunedì 14 marzo le stazioni resteranno aperte mattina e pomeriggio, ma terranno al buio gli impianti self service durante il servizio notturno. «Siamo tutti così in fila come tante pecore», commenta ai microfoni del gruppo Rmb una signora che da più di un’ora è in coda davanti a un rifornimento per fare benzina alla propria auto. «C’è un po’ di panico ma non credo che al momento sia motivato», analizzata un signore che è in attesa insieme alla moglie dentro la sua auto. 

«Purtroppo non c’è altro da fare, a me serve fare rifornimento perché con l’auto ci vado a lavoro», dice rassegnato un uomo a cui fa eco una signora che, mentre inganna l’attesa leggendo una rivista, lamenta l’impossibilità nel capoluogo etneo di muoversi con i mezzi pubblici. «Dove abito io non c’è la metro e i mezzi non passano mai, purtroppo non siamo a Milano ma siamo a Catania». Nonostante i prezzi del carburante siano già saliti alle stelle, fare rifornimento sembra l’unica alternativa possibile. «Altrimenti – conclude una signora in fila da più di mezz’ora – va a finire che ci dobbiamo prendere le biciclette per muoverci». Intanto, nell’ambito della trattativa in corso, per martedì prossimo è previsto un incontro tra trasportatori e ministero.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo