Carmen Consoli: «Credo ancora nella mia città»

«Più è forte l’attaccamento per la mia terra, più vengo apprezzata fuori dalla Sicilia», così Carmen Consoli ai microfoni di Radio Zammù e Step1, oggi pomeriggio.
La diretta live dell’intervista è stata trasmessa da Ustation che ha raggiunto, in pochi minuti, il limite massimo di utenti collegati.

La Cantantessa non s’è risparmiata, parlando di una Catania «in un degrado totale». «Sono cresciuta in una Catania che credeva nella cultura come risorsa economica. Peppino Impastato sosteneva che la conoscenza ci avrebbe salvati dalla mafia. Catania è una città che brilla ancora, solo che i catanesi devono assumersene la responsabilità e capire quant’è importante».
La leggendaria indolenza dei siciliani, poi, per la Consoli sarebbe ormai un atteggiamento italiano: «Ricordiamoci sempre che abbiamo Berlusconi al Governo, questo è il punto. Negli ultimi vent’anni s’è fatto un lavoro di minaccia continua alla mente della gente, alle coscienze delle persone».
Perfino lo sgombero del Centro Popolare Experia è diventato paradigma di un atteggiamento generale di disinteresse nei confronti della socialità: «Io mio figlio lo farei crescere nei centri sociali, gli taglierei le gambe se frequentasse le azioni cattoliche. Centri sociali ne farei nascere altri duecento».

Curiosità, musicali e non soltanto, e richieste di spiegazioni sui testi, sugli arrangiamenti e sui live. Vi proponiamo la registrazione video che, per piccoli problemi tecnici inizia poco dopo la prima domanda, e il file audio integrale dell’intervista.

 


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Nonostante i postumi dell'indisposizione di ieri, la Cantantessa ha risposto alle domande di Step1 e Radio Zammù per più di mezz'ora. Molti i temi trattati, dalla scelta del dialetto per i testi alle due anime proposte nei live show. Al centro della conversazione Catania "una città in un degrado totale" ma con le intelligenze e le energie per brillare ancora. - Ore 16: Cantantessa (quella vera) on air

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