A pochi giorni dall'ultimo dell'anno, dopo l'addio dell'artista Khaled e la rinuncia della ditta vincitrice, la Panastudio di Francesco Panasci e ancora la lite tra il cantante Tony Colombo e la Toba service, ora a protestare sono le maestranze del capoluogo siciliano. Per loro l'Amministrazione «dà lavoro a molti ma non ai palermitani»
Capodanno a Palermo, ancora polemiche Gli artisti locali: «Lavorano solo i catanesi»
Non accennano a placarsi le polemiche legate alla festa di Capodanno a Palermo. A pochi giorni dall’ultimo dell’anno, infatti, dopo l’addio dell’artista Khaled e, subito dopo, la rinuncia della ditta vincitrice, la Panastudio di Francesco Panasci e ancora la lite tra il cantante Tony Colombo e la Toba service di Antonino Bassi, ora a protestare sono le maestranze palermitane. Per loro, infatti, l’Amministrazione «dà lavoro a molti, ai catanesi sopratutto, ma non ai palermitani» che ora «rimangono a bocca asciutta in una delle iniziative più attese dell’anno che hanno anche lo scopo di coinvolgere le maestranze locali e creare opportunità di lavoro». Le aziende che si occuperanno del palco, invece, così come i tecnici audio e video, persino i facchini che lavoreranno a Palermo per l’ultimo dell’anno a piazza Politeama saranno tutti catanesi.
«Un’organizzazione interamente Made in Catania – dichiarano i lavoratori e gli artisti esclusi – che non lascia spazio ai palermitani. Le operazioni di allestimento del palco e delle annesse strutture che ospiteranno, nella notte di Capodanno, Tony Colombo e company, lasciano l’amaro in bocca a chi sperava di poter lavorare in occasione della festa in città». Il solo nome palermitano che figura tra i protagonisti del Capodanno è il bravo comico Stefano Piazza considerato che lo stesso Colombo da anni ormai non risiede più a Palermo. «Il nostro diritto al lavoro e la nostra presenza non contano – proseguono – dobbiamo veder lavorare nella nostra città altre persone e per noi non c’è spazio. È il Capodanno della nostra città e non sono state coinvolte le maestranze locali, i professionisti gli artigiani e la gente del posto. La sopravvivenza delle nostre attività è sempre più in bilico ed un evento come questo poteva essere una boccata di ossigeno per molti di noi».
I partecipanti all’avviso pubblico per i festeggiamenti del Capodanno in piazza si sono dati appuntamento, qualche giorno fa, a palazzo Ziino, sede dell’assessorato comunale alla Cultura, per proporre in pieno caos, l’organizzazione congiunta della serata di Capodanno, con il coinvolgimento di artisti e maestranze, tutti palermitani, ma dopo attese e insistenze, il funzionario del Comune Sergio Forcieri «non ha preso visione della proposta né ricevuto i presenti – concludono – lasciando tutto in mano all’agenzia catanese Musica e Suoni de La Ferlita, nonostante le carte burocratiche, a detta di tutti i partecipanti al bando, non fossero perfettamente in regola».