La distribuzione a domicilio iniziata la scorsa settimana prosegue. Ma una trentina di persone si sono ritrovate all'esterno del municipio, in zona Ardizzone, per chiedere a gran voce risposte sull'esito della propria domanda per la misura di sostegno
Caos buoni spesa a Paternò, tensioni in Comune Cittadini in fila fuori dagli uffici per chiedere aiuti
Prosegue la distribuzione a domicilio dei buoni spesa, iniziata la scorsa settimana, da parte del Comune di Paternò. Tuttavia visto il perdurare dell’emergenza sociale provocata dal coronavirus, si fa sempre più pressante la necessità da parte dei cittadini in difficoltà economica di avere subito gli aiuti di cui hanno bisogno. Così numerose persone già da qualche giorno si recano nella sede del municipio paternese, in zona Ardizzone, per avere risposte dagli uffici comunali addetti ai servizi sociali: vogliono sapere se la richiesta sia stata accettata e, una volta lavorata, entro quanto tempo il buono spesa sarà consegnato.
Anche questa mattina circa trenta persone si sono ritrovate all’esterno del palazzo comunale. Tanta era la rabbia tra i presenti: «Quando si tratta di aiutare le persone si deve tenere contro di quelle che sono realmente in difficoltà – ha detto Marco, un 30enne che oggi si trovava fuori dal Comune – È vero, prendo 450 euro di reddito di cittadinanza, ma in famiglia siamo in tre. E le bollette della luce o dell’acqua arrivano e si devono pagare». Sulla stessa lunghezza d’onda la signora Laura: «È da lunedì che veniamo al Comune per avere delle risposte, ma fino adesso nulla. Chiediamo i buoni spesa che ancora non sono arrivati: ci sentiamo presi in giro. Noi abbiamo dei bambini… È giusto avere qualcosa».
Nella tarda mattinata tra i richiedenti dei buoni spesa che si trovavano in attesa all’esterno del palazzo di città e il personale comunale gli animi si sono surriscaldati, al punto tale che sono stati allertati i carabinieri della compagnia di Paternò per riportare la calma. Il sindaco Nino Naso e il suo vice Ezio Mannino hanno avuto modo di confrontarsi con le persone che si trovavano all’esterno del palazzo di città. Alla fine i due amministratori hanno dato precise disposizioni al personale comunale: esaminare la posizione di ogni singola persona presente in quel momento al Comune e consegnare a chi ne avesse diritto, sempre se la documentazione presentata dal richiedente fosse stata in regola, i buoni spesa entro il pomeriggio di oggi.
Ogni operazione è avvenuta sotto il controllo di carabinieri e polizia municipale. D’altronde la distribuzione dei buoni spesa sta proseguendo ad opera dei messi comunali e dei vigili urbani: a questi adesso si sono aggiunti anche i volontari dell’Anpas, dell’Uniltalsi, degli scout, e dei componenti delle associazioni di carabinieri e finanzieri. L’amministrazione comunale per evitare che i richiedenti si presentassero al Comune aveva annunciato meno di 24 ore fa che a partire da oggi dalle 9 alle 13, e poi dal lunedì al venerdì, era possibile chiedere informazioni e chiarimenti attraverso due utenze telefoniche: lo 095-7970254 e lo 095-7970376.
Per assegnare i buoni spesa il personale che lavora all’interno dell’unità operativa Servizi sociali, dicono dalla giunta comunale, «ha dato priorità a coloro che nella autocertificazione-richiesta abbiano dichiarato di essere a reddito zero. Sulle circa tremila richieste arrivare al Comune, sono a oggi 1093 nuclei familiari, equivalenti a 7056 buoni. E hanno la precedenza sugli altri». Poi, sostengono gli amministratori comunali, saranno distribuiti i buoni spesa ai titolari di partita Iva momentaneamente privi di reddito a causa delle restrizioni dei decreti nazionali e delle ordinanze regionali e comunali. Infine, saranno elargiti a tutti quelli che percepiscono un reddito di cittadinanza o che godono della cassa integrazione (o altri ammortizzatori sociali) inferiori a 600 euro.