Caos all’aeroporto di Palermo

All’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, già Punta Raisi, è avvenuto quanto in precedenza si era verificato a Roma Fiumicino ed a Catania Fontanarossa: il caos tra i passeggeri che avevano prenotato i voli Windjet e la stessa compagnia che non è in grado di soddisfare gli impegni assunti. Confusione, ritardi, imprecazioni. Il tutto in piena estate, nel capoluogo di un’Isola che dovrebbe essere turistica. 

Delle grandi manovre che sono legate a questa vicenda societaria il nostro giornale se ne è occupato ancora ieri e non è un mistero per nessuno che la compagnia di ‘bandiera’ voluta dal governo Berlusconi -cioè Alitalia – pretenda di godere dei privilegi che le condizioni di monopolio offrono alle imprese che il monopolio lo esercitano. Su questo obiettivo era stata impostata la trattativa tra la stessa Windjet e Alitalia, che poi è saltata perché l’Antitrust è intervenuta al fine di evitare il concentramento del monopolio sulle tratte Catania-Milano e Roma-Palermo.

D’altra parte, la compagnia di ‘bandiera nazionale’ è stata fatta ‘rivivere’ su questo presupposto, il monopolio sulla tratta Roma-Milano e viceversa. Questa la situazione attuale, le cui conseguenze sono tutte a carico di coloro che, a suo tempo, avevano prenotato i voli Windjet e che oggi per effettuare quei voli trovano offerte alternative a tariffe stratosferiche, perché questo è il mercato, bellezza!|

L’unica cosa che in questa vicenda non convince è la posizione della Sezione fallimentare del Tribunale Civile di Catania che non ha provveduto a dichiarare fallita la società Windjet, insolvente per sua stessa ammissione: non ha nemmeno i soldi per rifornire gli aeromobili di carburante, perché i fornitori non le fanno più credito e, pertanto, se non paga in contanti niente carburante. Su questa empasse ogni ente preposto alla disciplina dei voli e delle leggi sulla concorrenza si esercita, a ragione, a fare la sua parte. Chi paga il costo di tutti questi giochetti di posizione? Gli utenti beffati da Windjet e i lavoratori della stessa perché non sanno che fine faranno i loro 540 posti di lavoro.

I lavoratori a loro volta nella loro assemblea hanno deciso di mettersi a disposizione e a lavorare da subito a condizione che nel consiglio di amministrazione seggano loro in maggioranza. E’ un modo chiaro per dire di smetterla coi giochi speculativi che si fanno sulla loro sorte. Chi ha da intendere intenda.

Ministro Passera, perché alla trattativa di domani presso il suo ministero non invita anche i rappresentanti dell’assemblea dei lavoratori Wind Jet? Sarebbe un bell’esempio di democrazia diretta e farebbe fuori, in un sol colpo, i giochetti operati dai varri apparati che si contendono la torta delle tratte e degli aeromobili.

 


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