Canone RAI, storia vecchia (e vecchia politica)

Gent.mo Direttore ,

Le scrivo la presente perché le vorrei sottoporre un quesito.

Perché è obbligatorio pagare la tassa alla RAI RADIO TELEVISIONE ITALIANA?

Mi sono sempre posta questo quesito da quando le televisioni private, soprattutto quelle Mediaset, hanno cominciato a trasmettere, gratuitamente, programmi di livello sempre crescente, anzi spesso ampiamente concorrenziale rispetto a quelli della Rai, senza chiedere canone. Sono sempre vissute con i proventi della pubblicità, hanno pagato a questo il dazio dell’interruzione dei programmi, ma la stessa cosa si è cominciata a vedere anche sui canali Rai. (a sinistra, foto tratta da guidafisco.it)

Il quesito è diventato più pressante da quando hanno cominciato la loro programmazione i canali satellitari codificati, la cui fruizione richiedeva il pagamento di un canone per avere un codice di uso. Il canone è sicuramente più oneroso del canone Rai, ma la programmazione è più varia e ricca, e così, chi lo può fare, non esita ad abbonarsi. Inoltre i film sono in prima visione, senza interruzione e le serie tv sono le più richieste dall’utenza teledipendente.

Detto questo, lungi da me l’idea di fare un’apologia dei canali satellitari a pagamento. Ma, a fronte di una richiesta x, per quanto onerosa, offrono una richiesta y, di buon livello, a cui l’utente interessato, se vuole e se può, aderisce in piena libertà.

Adesso, inoltre, sulla piattaforma del digitale terrestre vi sono centinaia di canali, che offrono programmi vari anche di buona o ottima qualità.

Ma il punto è che, per ovviare a tutte queste obiezioni, sicuramente già fatte, quest’anno la Rai ha trasmesso una pubblicità (se così si può chiamare), per il pagamento del canone che sottolineava come, al di là dell’uso che si fa del televisore, il canone va pagato.

Ma, Sig. Direttore, mi scusi: il canone si paga per il possesso del televisore o per fruire dei programmi della Rai Radio Televisione Italiana?

Nel primo caso, mi sembra assurdo, perché come acquirente ho assolto ad ogni obbligo pecuniario nel momento in cui ho pagato l’elettrodomestico in questione. Inoltre, in tal caso, dovrei pagare un canone per ogni televisore, invece la legge prevede che potrei avere anche più televisori (in un appartamento? Anche in due?….) e pagare un solo canone. (sotto, a destra, foto tratta da economia.leonardo.it)

Nel secondo caso sarebbe giusto che la Rai si adeguasse, nel caso in cui volesse avere pagato il canone, con il codice, come Sky o Mediaset Premium. In atto, conti alla mano, il canone Rai costa circa 10 euro al mese (la Rai ha anche altre sovvenzioni statali), obbligatori, per una programmazione per molti versi spesso di seconda o terza visione (v. film e serie tv), per varie fiction italiane, spesso di livello mediocre (forse utili a foraggiare produzione “amiche”?), per programmi di intrattenimento monotematico quali, ad esempio, alcuni programmi di cucina di cui non vogliamo fare nomi che possono essere semplicemente utili ad appiattire il cervello più di quanto non faccia già da solo il mezzo televisivo, facendo, peraltro, informazione gastronomica spesso .raffazzonata (e mi fermi qui per carità di patria…).

Una buona proposta per un mercato libero e concorrenziale potrebbe essere, lo ribadisco, che la Rai diventi una Televisione a pagamento con codice a libera scelta e migliore programmazione, affinché questo sia nei confronti di Sky e Mediaset Premium, una vera concorrenza.

Infatti le due piattaforme suddette, dal punto di vista dell’utente, lasciano anch’esse molto a desiderare. La prima presenta un’offerta estremamente cara e gli operatori che gestiscono la stessa al telefono, con i clienti, sono spesso poco garbati, dicendo agli stessi “l’offerta è questa prendere o lasciare” (alla faccia della concorrenza e della gentilezza).

La seconda deve essere contattata per telefono e, al fine di avere notizie, bisogna lasciare il proprio numero telefonico per essere ricontattati. Peccato che poi non si venga ricontattati! Forse di clienti ne hanno già abbastanza!

Ah!, dimenticavo di dire che in entrambi i casi la telefonata si paga ad un costo che va dai 5 cent/min ai quasi 15 cent/min a secondo della piattaforma chiamata e delle fasce orarie.

Sig. Direttore, ma in tutto questo l’Authority per le Telecomunicazioni a tutela dell’utente che fa?

La ringrazio per la cortese attenzione (ovviamente non sono né abbonata Sky, né Mediaset Premium, vorrei solo un mercato più serio e più tutela per i cittadini).

lettera firmata

 

Egregia lettrice,

le pone molti temi, qualche problema e tante domande alle quali non è semplice rispondere.

Oggi il canone Rai serve soprattutto per pagare mega retribuzioni. Qualche anno fa scoppiò lo scandalo delle fiction prodotte da società riconducibili ai politici o alle mogli e amiche dei politici. Vicenda caduta nel dimenticatoio.

La pensiamo come lei: il canone Rai dovrebbe essere abolito. Ci auguriamo che il nuovo Parlamento nazionale lo elimini. Anche se siamo pessimisti.

Conveniamo con lei anche sulla qualità della Tv, che è scaduta. Negli anni ’60 e ’70 la Rai produceva cose grandiose. C’era l’intrattenimento, la musica. Ma c’era anche la cultura. Oggi ci sono fiction che non incantano. Mediocrità. Mentre la cultura, tranne casi rari, è penalizzata. Del resto, in un Paese che legge pochi libri non c’è da aspettarsi qualcosa di diverso.

A nostro giudizio, per rendere libero il mercato della tv e tutelare i cittadini dobbiamo aspettare la fine della vecchia politica. Traguardo vicino, ma non ancora raggiunto.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]