Campagna a favore degli attivisti denunciati Oggi la conferenza, #sui17cimettolafirma

All’indomani dell’emissione dell’obbligo di firma quotidiano ai 17 attivisti dei centri sociali Ex Karcere ed Anomalia, i due rappresentanti del gruppo Melina Tomasi e Giorgio Martinico insieme al legale Giorgio Bisagna hanno tenuto una conferenza aperta esclusivamente alla stampa durante la quale hanno illustrato la campagna a sostegno della loro causa e i termini con i quali intendono agire. 

Nel corso dell’incontro hanno preso la parola anche alcuni esponenti dei comitati e delle associazioni solidali, motivando la loro scelta inserendola nell’ordine della tutela della democrazia. 

Melina Tomasi, una dei diciassette attivisti imputati del reato di associazione a delinquere, ha letto l’appello pubblico rivolto alla cittadinanza, alle istituzioni e agli organi di stampa, ringraziando «i consiglieri comunali e i presidenti di associazioni e comitati che in questi giorni ci hanno riempiti di attestati di solidarietà e stima, riconoscendo in questo modo il valore della storia delle lotte sociali di questa città e il grave attacco subito che va letto sul piano politico e – continua Melina Tomasi – con questa conferenza lanciamo l’apertura ufficiale della campagna di mobilitazione e solidarietà #sui17cimettolafirma che, nonostante si sia aperta oggi, è già sostenuta da molte figure del mondo della politica e dello spettacolo. I gesti di solidarietà che ci sono pervenuti sono testimonianze di come noi attivisti siamo stati partecipi nelle lotte sociali con e per la cittadinanza»

L’avvocato Giorgio Bisagna riferisce che a parer suo ci sono dei punti oscuri nell’operato della procura «Come penso sappiate la richiesta del Pubblico Ministero riguardava ventotto persone, è stato poi il GIP a ritenere non necessario applicare misure eccessive come la carcerazione. I centri sociali sono stati presentati come un’associazione a delinquere che aveva tra i suoi fini quello di sovvertire l’ordinamento democratico con la violenza, Il pm ha voluto precisare che non si tratta di associazone strettamente sovversiva, ma tale gruppo denota potenzialità terroristiche in un contesto di rabbia sociale che potrebbe sfociare in episodi pericolosi. Per questo motivo si vuole interrompere il cicruito criminoso in corso, per far rientrare le azioni dei centri sociali nella legalità del diritto di critica politica»

Gli interrogatori ai diciassette attivisti si sono chiusi oggi e sono state fatte piccole modifiche alla misure cautelari, come da richiesta di alcuni ragazzi, sono stati concessi loro il cambiamento di orari e di località per la firma quotidiana. «Ma i processi si fanno nelle sedi opportune – conclude Bisagna – parleremo attraverso gli atti. L’unica cosa che mi preme dire è che sono stati contestati reati satelliti di fatti già processati. Si vuole andare a reinserire in questo contesto una serie di fatti con lo scopo di appesantire il carico di associazione a delinquere. Non sappiamo se sia una scelta o se sia stato accidentale, intanto aspettiamo il tribunale del riesame».

Giorgio Martinico è il secondo rappresentante degli attivisti a intervenire, mettendo in luce l’assenza di una presa di posizione da parte del Sindaco Leoluca Orlando «Chiediamo al Sindaco di far conoscere il suo pensiero su questo avvenimento e sulle persone che ora sono sotto attacco, aspettandoci dall’amministrazione comunale una solidarietà esternata. Quella che è un’ignobile costruzione di teorema è mirata a cancellare la memoria della passione politica dei nostri percorsi di lotta, costruendo una fantomatica associazione di delinquenti che hanno solo compiuto reati. La solidarietà di attori, politici, lavoratori e studenti dimostra che noi in questo tessuto sociale abbiamo agito bene e ci siamo».

Prende la parola Angelo Ficarra, il segretario provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani «Porto pubblicamente solidarietà dell’associazione già espressa al coordinamento dei diciassette. La gravità del fatto sta nel contestare ai ragazzi dei reati partiti nel 2010. Perché oggi, 5 anni dopo? In un momento estreamemte grave per la democrazia nel nostro Paese non è difficile paragonare l’uso di questi strumenti a quelli adoperati durante il fascismo. Ledere il diritto di protesta contro una legge qualsiasi è un crimine. Il 25 aprile dovrà essere un momento di mobilitazione corale contro tentativi di repressione che mi pare siano solo iniziati».

Durante la conferenza stampa sono pervenute in aula altre tre manifestazioni di adesione alla campagna. Intervengono leggendo i loro comunicati il rappresentante dell’Associazione Culturale Altroquando, l’attore Dario Muratore e Sergio Cipolla, Presidente Cooperazione Internazionale Sud Sud. Quest’ultimo: «Non sta avvenendo per caso oggi e in questa città un caso di repressione. Palermo è una polveriera abbandonata a se stessa in un disastro sociale che non trova risposte, e nel silenzio si questa situazione, percepita da tutti, la domanda perché ora? Trova risposte inquietanti, serve una buona vigilanza oltre alla solidarietà, andiamo oltre i gesti di sostegno e guardiamo tutti al fatto concreto».

Al termine della conferenza i consiglieri comunali Alberto Mangano, Eddy Governale, Rosario Filoramo, Antonella Monastra, Marcello Longo e Massimo Castiglia insieme al segretario regionale CGL Medici Franco Ingrillì, il presidente di Arcigay Palermo Mirko Pace, Angelo Ficarra segretario provinciale e consigliere nazionale Associazione Nazionale Partigiani, Fausto Melluso dell’arci PorcoRosso, Tommaso Mazzara di ArciPalermo, Vincenzo Fumetta per Rifondazione Comunista, l’attrice e regista Sabina Guzzanti, il regista Claudio Collovà e il collettivo teatrale Generazione Disagio, esprimono il loro sostegno ai diciassette attraverso il video ufficiale della campagna #sui17cimettolafirma, alla quale aderiscono. 


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