La sua nomina dovrebbe porre fine ad una lunga guerra intestina iniziata con lo scandalo che ha investito Roberto Helg e andata avanti per due anni sotto il regime commissariale fra polemiche, ricorsi e spaccature. Sconfitta l'altra candidata Patrizia Di Dio per 18 voti a 14
Camera di Commercio di Palermo ed Enna Alessandro Albanese è il nuovo presidente
La nuova camera di Commercio di Palermo ed Enna, nata dall’accorpamento tra i due capoluoghi voluto dalla recente riforma, ha finalmente un presidente: è Alessandro Albanese, leader di Confindustria Palermo, che alla terza votazione ha superato per 18 voti a 14 l’altra candidata, la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio. Il voto mette fine ad una lunga vacatio, iniziata ad aprile 2015 con l’arresto dell’allora presidente di Camera e Confcommercio nonché numero due della Gesap Roberto Helg, beccato mentre chiedeva una mazzetta al pasticciere Palazzolo per il rinnovo di una licenza all’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’.
Allo scandalo hanno fatto seguito due anni di commissariamento ma soprattutto una sfiancante stagione di veleni con associazioni datoriali che cambiavano schieramento, richieste di accesso agli atti e minacce di ricorsi al Tar, spaccature e polemiche, seggi conteggiati più volte dalla Regione Siciliana, rinvii delle elezioni. Nel calderone era finita pure la Gesap, visto che la Camera di Commercio possiede una bella fetta delle sue quote azionarie, ma il doppio ruolo di primo cittadino del capoluogo e sindaco metropolitano assegnato a Leoluca Orlando – cosa che di fatto gli ha consegnato le chiavi dello scalo – ha reso meno influente il ruolo dell’ente camerale. I numeri dell’elezione di Albanese però raccontano di una profonda spaccatura in via Emerico Amari. Stamattina come prima cosa si è insediato il nuovo consiglio: presenti 32 membri sui 33 previsti, assente solo l’Abi. Poi, alla terza votazione, Albanese l’ha spuntata con uno stretto margine. Ora toccherà all’elezione della giunta camerale, che esprimerà il vicepresidente.
Albanese, classe 1965, è ragioniere e perito commerciale. Lavora nel settore degli arredi. È stato consigliere di amministrazione, vicepresidente vicario e presidente della Società degli Interporti Siciliani, membro del cda della Gesap, componente del consiglio direttivo e presidente di Confindustria Palermo (incarico che ricopre tuttora) oltre che componente della giunta e del consiglio direttivo di Confindustria Sicilia. Per qualche anno è stato anche vicepresidente della vecchia Camera di Commercio del capoluogo siciliano.
In tarda serata Di Dio ha attaccato a testa bassa la Regione accusandola apertamente di aver favorito l’elezione di Albanese e chiamando in causa direttamente il governatore Rosario Crocetta e la vice Mariella Lo Bello: «Da stasera una cosa è certa: non sono presidente della camera di commercio di Palermo ed Enna. Per la mia candidatura ho puntato su un metodo inusuale, ho parlato di necessario cambiamento di un sistema e che se un sistema non piace tutti, soprattutto noi che proveniamo dal mondo delle imprese, delle professioni e del lavoro, abbiamo il dovere di cambiarlo, almeno di provarci. Lo dobbiamo alla nostra coscienza, lo dobbiamo a noi stessi per l’affermazione di valori fondamentali. Questo per me è importante – prosegue il lungo sfogo della presidente di Confcommercio su Facebook – sopra ogni cosa e anche se non ho raggiunto l’obiettivo finale sono felice di essermi cimentata nel mio modo, imprenditoriale, evitando le chiacchere da bar dello sport e del sistema del do ut des della più becera politica. Ho puntato a conquistare il consenso sul merito, la competenza e i programmi. Ma non sono stati ritenuti idonei e il mio metodo è risultato insufficiente a cogliere il risultato. Due altre certezze – aggiunge Di Dio -: la compattezza della nostra squadra e che le istituzioni regionali non mai state neutre in questa partita sbilanciandola sempre a favore dell’altro candidato. Chissà perché Confindustria è così simpatica alla Lo Bello e a Crocetta (in un secondo momento la leader di Confcommercio ha corretto il tiro eliminando nomi e riferimenti precisi e optando per un’espressione più generica Chissà perché confindustria è così simpatica a certi personaggi della politica siciliana, ndr)? Ma come diceva San Tommaso Moro cerco sempre di avere il coraggio di cambiare, la pazienza di sopportare quello che non posso cambiare e soprattutto l’intelligenza di distinguere quello che si potrà cambiare da quello che non si potrà cambiare. E a breve Sì che potremo cambiare», conclude.
ALTRE REAZIONI
«Rivolgiamo il nostro augurio di buon lavoro al neo presidente eletto della Camera di Commercio di Palermo Alessandro Albanese, siamo soddisfatti per la ripresa di un percorso democratico tra le forze sociali e produttive, che deve portare a una sempre più forte collaborazione per il rilancio del territorio – dice Daniela De Luca, segretario generale Cisl Palermo Trapani -. Adesso l’impegno deve essere il pieno riavvio di tutte le attività e un rinnovato clima di collaborazione con le parti sociali e datoriali, essenziale per garantire il ruolo della Camera di Commercio e fungere da stimolo per la ripresa economica da tempo attesa, oltre al riequilibrio dei conti per salvaguardare il futuro dei dipendenti dell’ente e dei pensionati».
«Riteniamo un fatto positivo che si sia stata messa fine alla gestione commissariale e che la Camera di Commercio, in questo modo, possa riprendere il suo ruolo istituzionale, in rappresentanza del mondo imprenditoriale e anche del mondo del lavoro – afferma il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo -. Auguriamo buon lavoro al nuovo presidente Albanese. Mondo imprenditoriale con il quale vogliamo avere quel rapporto di correttezza contrattuale indispensabile per lavorare alla crescita e allo sviluppo del nostro territorio e per mettere al centro, come prioritaria, la questione morale. Siamo sicuri che la nuova presidenza saprà lavorare in direzione di questi obiettivi comuni. Chiediamo al presidente Albanese – conclude Campo – di fissare presto un incontro con le organizzazioni sindacali, anche per discutere delle problematiche contrattuali dei dipendenti, in relazione ai deficit delle Camera di Commercio, e sui temi delle risorse economiche del fondo pensioni».
«L’elezione a presidente di Alessandro Albanese – dice il deputato Ncd Pietro Alongi – è un positivo segno di discontinuità che darà serenità alla Nuova Camera di Commercio, certo come sono che saprà continuare sulla linea di trasparenza ed efficienza che ha già caratterizzato il suo lavoro nei ruoli ricoperti fino a ieri».