Domenica 22 ottobre una 20enne italiana partecipa a una serata in un casolare nelle campagne nissene. Beve e si ritrova l'indomani senza i propri vestiti, in un'abitazione fatiscente occupata da cinque nigeriani. Riesce a scappare e denunciare solo venerdì. I componenti del gruppo sono stati arrestati
Caltanissetta, sequestrata e violentata per 5 giorni Perde i sensi a una festa e si ritrova prigioniera
Arrestati cinque nigeriani a Caltanissetta accusati di aver sequestrato e violentato una studentessa di 20 anni. Si tratta di Agbai Cross, 34 anni, pregiudicato, Wibo MajestY, 31 anni, pregiudicato, Okosodo Lucky, 23 anni, incensurato, Ko Oboh Lawrence, 40 anni, incensurato, Ojeomkhhi Amaize, 27 anni, pregiudicato, tutti con regolare permesso di soggiorno e residenti nel capoluogo nisseno.
Le indagini dei carabinieri scaturiscono dalla denuncia di una 20enne italiana che, nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre si è recata dai carabinieri di San Cataldo, vestita in abiti maschili e accompagnata dai genitori, raccontando di essere stata sequestrata e violentata per cinque giorni a partire dalla serata di domenica 22 ottobre. Quella sera la studentessa era stata accompagnata dalla madre a Caltanissetta per poi recarsi con alcuni amici a una festa in un casolare nelle campagne nissene. Qui la giovane avrebbe bevuto alcolici fino a perdere i sensi e si sarebbe svegliata l’indomani mattina senza i propri vestiti, in un letto di una casa fatiscente occupata dai nigeriani.
Gli stranieri avrebbero fatto sparire i vestiti e i documenti della studentessa, l’avrebbero rasata e costretta a continui rapporti sessuali con loro sotto effetto di sostanze stupefacenti. La ragazza ha inoltre raccontato che da lunedì mattina a venerdì pomeriggio sarebbe stata costretta a prostituirsi con altri stranieri dietro il pagamento di un corrispettivo di denaro incassato dal nigeriano proprietario della casa. Venerdì la ragazza è riuscita però a fuggire ai suoi aguzzini e, indossati alcuni abiti maschili recuperati in casa, si è immediatamente messa in contatto coi suoi genitori per poi recarsi alla caserma di San Cataldo. Durante quei cinque lunghissimi giorni i genitori avevano cercato ripetutamente di contattare la ragazza, ma solo venerdì mattina si sarebbero rivolti ai carabinieri. L’assenza della giovane inizialmente infatti non ha destato preoccupazione nei genitori, dato che la giovane era solita non rincasare per dormire a casa di amici.
Dopo aver raccontato l’accaduto ai militari dell’Arma, la giovane ha trovato la forza di accompagnarli nel covo in cui è stata tenuta prigioniera. All’arrivo dei carabinieri uno dei giovani nigeriani ha tentato la fuga ma è stato prontamente bloccato. Gli investigatori, a conferma del racconto della ragazza, hanno rinvenuto tutti gli effetti personali, verificando molti elementi e particolari raccontati nella denuncia. In casa è stata trovata e sequestrata inoltre della droga e due coltelli a serramanico.
La studentessa è stata accompagnata immediatamente presso l’ospedale di Caltanissetta per accertamenti sanitari, da cui sono emersi valori compatibili con l’abuso di sostanze stupefacenti. I nigeriani, riconosciuti dalla giovane, si trovano in stato di fermo rinchiusi nel carcere di Caltanissetta. Ieri si è svolta l’udienza di convalida del fermo davanti il Gip Marcello Testaquatra. Nonostante gli uomini abbiano negato ogni addebito, il giudice ha accolto la richiesta della Procura disponendo la misura cautelare della detenzione in carcere. Le indagini intanto proseguono ed è in corso un ulteriore operazione da parte dell’Arma con perquisizioni in diversi appartamenti di Caltanissetta, anche con l’ausilio di unità cinofile, per individuare eventuali complici.