Michele Giarratana e Giovanna Mulè si rivolgono al primo cittadino Roberto Gambino. Nel mirino alcune dichiarazioni rilasciate dall'artista ricordando un fatto risalente agli anni Novanta. «Ci lanciarono sassi per non farci scendere dal pullman»
Caltanissetta, due consiglieri contro concerto di Paolo Belli «Nel 2017 parlò di città dei mafiosi, ora deve chiedere scusa»
«Una ventina di anni fa siamo andati a giocare per aiutare Rita Borsellino, siamo andati insieme a don Ciotti. Ricordo che andammo a giocare una partita a Caltanissetta, ci tirarono i sassi perché non volevano che scendessimo dal pullman. Perché sappiamo che esiste una parte d’Italia di persone perbene, ma anche una parte che non sono persone perbene». Queste parole, pronunciate nel 2017 dal cantante Paolo Belli, prima di un evento che avrebbe visto protagonista la nazionale cantanti a San Luca, in Calabria, hanno dato il la a una polemica nel capoluogo nisseno dove l’artista terrà un concerto il 2 settembre.
«Abbiamo rivisto un video del 2017 in cui Paolo Belli indicava con precisione la nostra città come mafiosa, pertanto chiediamo se il Comune intenda comunque fare esibire un cantante che ha gravemente offeso la nostra città e i suoi abitanti», dichiarano i consiglieri comunali Michele Giarratana e Giovanna Mulè, della lista Caltanissetta Protagonista. I due esponenti politici continuano dicendo che «non esiste alcun elemento se non la sua singola esposizione su ipotetici eventi avvenuti prima della partita allo stadio Pian del Lago nel dicembre 1994, che lo possa portare ad affermare che la nostra città è una città di mafiosi». Al sindaco Roberto Gambino, che con la propria amministrazione ha chiamato Belli per aprire la manifestazione M’arricrio Music Fest, i consiglieri chiedono «se il Comune abbia in serbo di far chiedere pubblicamente scusa ai nisseni con precisa e ferma ammenda al cantante».