L'annuncio della casa editrice Loescher, che insieme all'Accademia della Crusca organizza il premio di lettura dantesca, è arrivato nel fine settimana. E gli allievi delle classi 5B e 5E possono appendersi, dopo quella del 2015, un'altra medaglia letteraria sul petto. «Grazie al nostro prof», dicono
Caltagirone, studenti premiati (di nuovo) dalla Crusca «Il secondo anno di fila, la soddisfazione vale doppio»
Non avevano osato dire che ci speravano, però ci sono riusciti lo stesso. Gli allievi delle classi 5B e 5E del liceo scientifico Ettore Majorana di Caltagirone fanno il bis e vincono, per il secondo anno consecutivo, il premio di lettura dantesca inventato dalla casa editrice Loescher assieme all’Accademia della Crusca. Già nel 2015 erano riusciti nell’impresa di essere il video ispirato alla Divina commedia più votato d’Italia. Ed erano saliti sul palco, al Salone del libro di Torino, a ritirare un premio consegnato dalle mani del linguista superstar Francesco Sabatini. Nei prossimi giorni, dovranno prendere un altro volo per il capoluogo piemontese. «La difficoltà di quest’anno era quella di ripetersi – commenta Luciano Simbolo, 18 anni, interprete di Virgilio – In concorsi di questo tipo, con tanta gente che partecipa, ogni anno ci si confronta con avversari diversi».
Eppure la loro creatività insieme alla competenza con la quale hanno spiegato Dante attraverso un video sono bastati a segnare quella che hanno immediatamente definito, con tanto di hashtag, una #doppietta. «Quando abbiamo deciso di partecipare volevamo volare molto basso, anche per scaramanzia – continua Luciano – Speravamo di avere una menzione speciale o almeno un posto tra i primi dieci, ci saremmo accontentati». Motivo per il quale, all’annuncio della vittoria, hanno festeggiato perfino con più gioia di un anno fa. «Da un punto di vista tecnico – sostiene lo studente – il nostro video di quest’anno ha dei pregi che quello dell’anno scorso non aveva. Abbiamo fatto un salto di qualità anche rispetto alla complessità della sceneggiatura». Che non è stato semplice scrivere né interpretare. «Ci siamo impegnati molto di più, in termini di spese e tempo – aggiunge il 18enne – Quando uno ottiene un premio dopo aver lavorato così tanto è una soddisfazione che vale doppio».
A condividerla con loro anche quest’anno è il professore di Lettere Gianfranco Faillaci, «il nostro maestro e la persona a cui dobbiamo questa vittoria: se la merita come uomo, come persona e come professore. Ci siamo sentiti una famiglia». Una dichiarazione d’affetto che, assicura Luciano, non ha niente a che vedere con il compito in classe di Latino appena finito. «No, giuro – ride – Il professore è ben diverso dal regista e sono due ruoli diversi coi quali confrontarci». La ricompensa di mille euro secondo le regole del concorso deve essere devoluta in beneficenza. L’anno scorso, i Pelandroni (così si fa chiamare il gruppo di giovani film-maker) l’avevano donata all’Unicef per un progetto di sostegno all’emergenza in Nepal. «Anche quest’anno abbiamo scelto un tema legato all’attualità, quindi il nostro premio andrà a Medici senza frontiere per l’ospedale di Aleppo, distrutto dai bombardamenti in Siria».
Dopo la vittoria e finiti i festeggiamenti a Torino, per il gruppo di studenti sarà il momento di tornare tra i banchi di scuola. Per concentrarsi sugli esami di Maturità, alla fine di quest’anno scolastico. «Io sono un po’ combattuto su cosa voglio fare da grande – ammette il giovane Luciano – Ho una certa propensione per le Lettere, e non nascondo che mi piacerebbe fare il giornalista. Ma anche la carriera teatrale mi stuzzica». Un’ipotesi, quest’ultima, arrivata dopo la parentesi cinematografica coltivata nei corridoi del liceo. «Adesso, però, è meglio che tutti pensiamo al diploma – conclude – Le nostre strade si separeranno, com’è giusto che sia, ma il nostro augurio è quello di continuare con questo progetto. Magari uscendo dai confini della Divina commedia. Ci crediamo in tanti in questa cosa».