Otto operatori positivi e almeno 33 ospiti contagiati. Sono 41, al momento, le persone che hanno contratto il coronavirus in una casa di riposo per anziani di Caltagirone. Una villa, gestita da una cooperativa, in cui da giorni si vivono momenti di apprensione. Stamattina le prime notizie sono state diffuse dai quotidiani La Sicilia e Live Sicilia, ma adesso il quadro si arricchisce: otto pazienti provenienti dalla struttura (che non è una residenza sanitaria assistenziale) sono stati ricoverati all’ospedale Gravina di Caltagirone, in condizioni di salute stazionarie. Gli otto operatori, invece, sono in isolamento domiciliare e si sta lavorando per ricostruire la filiera dei contatti.
La situazione nell’edificio si è complicata il 10 aprile, quando è arrivato l’esito positivo del tampone su una lavoratrice della casa di riposo. Il suo coniuge era stato contagiato dal Covid-19 e lei si era messa da giorni in autoisolamento. L’arrivo del suo risultato ha messo in allarme l’Azienda sanitaria provinciale: esami a tappeto su tutti, personale e ospiti, ripetuti due volte a distanza di dieci giorni la prima dalla seconda. Il primo tampone dà un solo contagiato, il secondo, come riporta Live Sicilia, consegna l’esito di 39 positivi.
Fino a oggi, alla spicciolata, hanno continuato ad arrivare i risultati. Tanto da portare la somma complessiva a quota 41. Sono stati contagiati circa il 90 per cento degli anziani ospiti della casa di riposo. La maggior parte è ancora all’interno dell’edificio e ieri una équipe dell’Asp ha definito protocolli separati: misure di isolamento per i pazienti non Covid, percorsi distinti tra aree infettive e aree pulite, sanificazione. Tutte le procedure necessarie per tentare di evitare che i numeri del contagio salgano.
La casa di riposo, come detto, non è una rsa. La differenza è sostanziale, perché la prima non necessita di un direttore medico, ospita anziani anche autosufficienti. La seconda, invece, è destinata a coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria, anche se non di tipo ospedaliero. Senza contare che le case di riposo non sono sottoposte alla sorveglianza dell’Asp, cosa che invece accade per le rsa. Per entrambe le tipologie di struttura, però, valgono le disposizioni emanate dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte con il decreto del 25 marzo 2020 (ed entrate in vigore il giorno successivo), cioè la «limitazione dell’accesso di parenti e visitatori».
La struttura è costantemente monitorata. Tra le cose da comprendere è se il contagio sia partito dalla dipendente con il marito infetto, che ha lavorato prima che si scoprisse la positività di lui, o se ci fossero anche altri positivi.
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