Al ministero dello Sviluppo economico si è discusso del futuro degli oltre duecento ex dipendenti. Allo stato attuale dei fatti, sembra confermata la trattativa contrattuale che potrebbe portare alla ricollocazione di una parte dei lavoratori
Call center Qè, incontro dei sindacati al Mise «Soddisfatti per impegni presi da istituzioni»
Tornano da Roma moderatamente soddisfatti i rappresentanti sindacali della Cgil e della Cisl e anche il sindaco di Paternò, Nino Naso, dopo aver partecipato a un’incontro durante il quale si è discusso del futuro degli oltre duecento ex dipendenti del call center Qè. Presenti nella sede del ministero dello Sviluppo economico anche Alessandro Ferrara, funzionario della Regione Sicilia e Franz Di Bella, il titolare della Netith, il nuovo progetto imprenditoriale nato da qualche mese e attivo nel settore informatico, dei servizi di incubazione di impresa e di digitalizzazione di documenti.
Soddisfazione hanno espresso i rappresentanti sindacali per lo stato attuale della vertenza e soprattutto in merito alla conferma da parte dei funzionari del ministero che sarebbe in fase avanzata la trattativa contrattuale tra Netith e le committenti Transcom – che gestisce i servizi Inps e Inail – e Enel. In sostanza, da Roma avrebbero confermato l’impegno a verificare in tempi brevi le tempistiche e i possibili volumi di lavoro da assegnare a una parte degli ex dipendenti Qè, ancora non meglio precisata, che dovrebbe portare a una loro ricollocazione.
«Auspichiamo che finalmente gli impegni presi dalle istituzioni si trasformino in atti concreti. Da parte nostra vigileremo sui prossimi sviluppi e continueremo, giorno dopo giorno, a tenere alta l’attenzione su questa vicenda», assicurano i rappresentanti sindacali di Slc-Cgil, Gianluca Patané, Valentina Borzì e Giovanni Arcidiacono, e di Fistel-Cisl, Antonino Clemente e Anna Orifici.
«La battaglia degli ex lavoratori Qé è la battaglia dei nostri figli – commenta il primo cittadino paternese, Nino Naso – e sono orgoglioso di essere stato al loro fianco al ministero e di aver difeso queste persone che sono state ingiustamente private del lavoro. È in primo luogo una questione di legalità e insieme otterremo quello che chiediamo. Adesso attendiamo che il Mise verifichi lo stato di avanzamento dei lavori».
Un incontro definito positivo anche per il titolare della Netith. «Abbiamo ribadito che l’azienda è presente e in costante crescita. C’è una trattativa in corso ed è meglio procedere a fari spenti». Intanto il nuovo progetto imprenditoriale cresce: dalla sua apertura di fine ottobre sono stati oltre 150 i lavoratori a progetto nella sede di contrada Tre Fontane. Numero che sembra destinato a crescere nei prossimi mesi.