Mentre il gruppo di Lucarelli torna al lavoro, si muovono le pedine in merito alla trattativa per il cambio di proprietà. Come anticipato da alcuni media locali c'è sul piatto l'idea di un azionariato diffuso, confermata pochi minuti fa da una nota ufficiale
Calcio Catania, si palesa chi vuole comprare il club Pagliara è presidente del comitato degli acquirenti
Raffaello Follieri finora è stato l’unico a esporsi: il suo interesse a rilevare la proprietà del Calcio Catania, però, è rimasto sulla carta. Nessun colloquio diretto ha avuto luogo tra l’imprenditore foggiano e il patron rossazzurro Antonino Pulvirenti. Nelle prossime ore potrebbe invece cominciare una trattativa potenzialmente decisiva per le sorti del club di via Magenta. La nuova cordata interessata al team etneo avrebbe una struttura assai particolare: si chiama Comitato promotore per l’acquisizione del Catania Calcio è stato costituito oggi con atto notarile, afferma una nota diffusa alla stampa.
Il presidente è Fabio Pagliara, catanese, attuale presidente della Fidal; Antonio Paladino è vicepresidente; Girolamo Di Fazio, ex questore a Catania e appena nominato commissario straordinario del Libero Consorzio di Enna, ha avere un ruolo importante come profilo di garanzia, quello di tesoriere; Maurizio Pellegrino è segretario. «L’obiettivo primario del comitato – spiegano Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino – è il bene del calcio catanese e del suo indotto, ma anche la salvaguardia della matricola a cui tutti gli sportivi catanesi sono legati. Anche per questo motivo chiediamo assoluta riservatezza per garantire il rispetto delle parti in causa e di tutti i soggetti coinvolti. Il primo passo del comitato sarà quello di inviare a Finaria la pec con la manifestazione di interesse».
Di una proposta di acquisto basata sull’azionariato diffuso si era parlato spesso in questi giorni. Indiscrezioni avevano parlato di un vertice affidato a due multinazionali. Una è la britannica AON, tra i gruppi leader in Europa nel campo della consulenza dei rischi e dell’intermediazione assicurativa. L’altra è ItalPizza, azienda modenese il cui core business è rappresentato dalla produzione e commercializzazione di pizza surgelata. Le due realtà, secondo quanto si diceva, sarebbero arrivate a detenere il 70 per cento della proprietà, in maniera equamente divisa. Il restante 30 per cento, invece, sarebbe stato affidato agli attuali sponsor locali che sostengono il Catania: da Crai – Gruppo Radenza a Condorelli, passando per Bacco. Si sarebbe trattato, in ogni caso, di una tipologia sui generis di azionariato diffuso: la sua versione classica, assai utilizzata nel mondo anglosassone, prevede infatti una maggior frammentazione del capitale di rischio.
«Smentendo categoricamente tutti i nomi di illustri personaggi del mondo dello sport, di aziende e imprenditori accostati nelle ultime ore dagli organi di stampa al progetto del comitato – precisa però la nota di pochi minuti fa -, vogliamo precisare come, nel momento in cui ci saranno delle concrete novità in merito, saranno prontamente comunicate ai media e ai numerosi e appassionati tifosi del Calcio Catania» Ciò che è importante sottolineare, comunque, è che l’iter per giungere al cambio di proprietà non è scontato, nonostante ci sia una chiara volontà di accelerare i tempi.
Bisogna anzitutto presentare a via Magenta le credenziali espresse da un istituto bancario italiano necessarie per dare il via alla trattativa. Quindi, sarà necessario giungere a un punto d’incontro in merito alla valutazione del Calcio Catania. La volontà della cordata, rappresentata dallo studio di commercialisti catanese Paladino (da cui il vicepresidente), sarebbe quella di rilevare anche il centro sportivo di Torre del Grifo, su cui grava un mutuo trentennale con rate mensili da 150mila euro. Andrà anche valutato l’ammontare dei debiti della società, tra erario e fornitori. I passi da compiere sono complessi, ma è comunque evidente come qualcosa di importante inizi a muoversi.