Era ampiamente prevedibile che la nuova batosta subìta ieri dal Calcio Catania, con l’asta di vendita per l’acquisto del club andata deserta, avrebbe fatto sentire i riflessi anche sulle gambe dei giocatori rossazzurri e così è stato. Nemmeno un punto per Claiton e compagni, sconfitti in casa nel pomeriggio da un Picerno certamente non irresistibile, ma capace di strappare la vittoria per 1-0 grazie all’ex Reginaldo. Non è stato il Catania visto per gran parte della stagione quello sceso in campo oggi al Massimino contro i rossoblu, che hanno certamente approfittato del momento delicato vissuto dalla squadra etnea fuori dal campo, con le questioni societarie che continuano a frastornare e disturbare la formazione rossazzurra. Orfano di Baldini, squalificato per tre giornate, e povero di idee, il Catania è sembrato più lento e impacciato di altre volte, addirittura la brutta copia di quello che aveva strapazzato la Turris in Campania solo sei giorni fa.
I rossazzurri avrebbero forse meritato qualcosa di più, perché di fatto il Picerno non ha avuto altre occasioni al di là di quella concretizzata al 17’ dall’ex numero dieci rossazzurro, ma alla fine è arrivata una sconfitta che inchioda gli etnei a quota 29, solo tre punti sopra la zona retrocessione. Non sono stati giorni semplici quelli vissuti finora, non lo saranno neanche quelli a venire, innanzitutto per l’imminente nuova penalizzazione in classifica che il Catania subirà per il ritardo nel pagamento degli stipendi di agosto e settembre e che dovrebbe arrivare già nelle prossime settantadue ore, proprio nel giorno della sfida di campionato infrasettimanale in casa della Juve Stabia.
Il pensiero resta però fisso sul destino del campionato dei rossazzurri e del titolo sportivo del club, con i curatori fallimentari chiamati a valutare se bandire una nuova asta o mettere fine a tutto il 28 febbraio, in coincidenza con quello che ad oggi è il termine fissato per la chiusura dell’esercizio provvisorio. Al di là della sconfitta interna, nessuno della squadra etnea sembra però intenzionato a mollare, al pari dei tifosi del Catania, che oggi hanno incitato la squadra dal primo all’ultimo minuto. Al fischio finale è arrivato pure uno striscione pieno d’amore, che riportava le parole «grazie mister, grazie ragazzi», con l’undici rossazzurro sotto la curva nord e gli applausi del pubblico che hanno coperto il dissenso dei pochi che hanno dimostrato di non aver gradito lo spettacolo visto dagli spalti.
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