È una storia che risale al 2012. A quando il club etneo ha acquistato dagli argentini del Racing Avellaneda il cartellino del giocatore Lucas Castro. Il mancato pagamento per il sudamericano è costato ai rossazzurri i sei punti di penalizzazione con i quali la squadra ha cominciato il campionato. E che non sono stati revocati
Calcio Catania, respinto il ricorso sulle penalità La doccia fredda su una squadra che non vince
Il Calcio Catania ha convocato una conferenza stampa per domani, al centro sportivo Torre del grifo. A parlare, davanti ai giornalisti, sarà l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco personalmente. L’argomento? A tenere banco con buona probabilità sarà la vicenda legata al ricorso che la società ha presentato contro la Fifa a proposito del caso di Lucas Castro. La notizia è che la posizione dei rossazzurri è stata respinta, così è confermato – per il momento – che il campionato dovrà essere affrontato con sette punti di penalizzazione: sei legati al mancato pagamento del cartellino di Castro, e un punto a causa dei contributi non pagati per tempo ai giocatori nella scorsa stagione.
Per ricostruire la vicenda che ha portato il Catania a dover scontare l’attuale penalità bisogna tornare indietro fino al 2012, quando la società etnea ha acquistato dal Racing Avellaneda, squadra argentina, le prestazioni sportive di Lucas Castro. A seguito dei problemi finanziari che in questi anni hanno coinvolto il club nostrano, il Catania non ha rispettato i termini di scadenza per adempiere al pagamento del giocatore sud americano. Su denuncia del club argentino, la Fifa è stata intransigente e, verificata l’effettiva inadempienza da parte del Catania, ha comminato una penalizzazione in classifica di ben sei punti.
Nonostante con l’arrivo del direttore generale Pietro Lo Monaco al Catania si sia raggiunto un accordo con il Racing Avellaneda per la dilazione del pagamento, la federazione non ha tenuto conto dell’intesa raggiunta tra le due società né tantomeno ha diminuito i punti di penalizzazione alla squadra etnea. A questo punto l’amministratore delegato rossazzurro dovrebbe provare ad appellarsi al Tas (tribunale arbitrale dello sport) per rivendicare le proprie ragioni.
Mentre i tifosi rossazzurri sono in attesa di capire se la tenacia di Lo Monaco avrà la meglio sui vertici Fifa, a tener banco vi sono anche le vicende di campo. Che vedono il Catania non brillare affatto e soprattutto ritardare l’appuntamento per il gol. Che il mister Pino Rigoli sia a rischio? Questo sarà un altro dei temi caldi di questi giorni. E, forse, dell’incontro con i giornalisti fissato per domani.