Il sindaco all'incontro a Torre del Grifo ha definito la trattativa per la cessione del club «con altissime percentuali di riuscita». Ma gli animi restano caldi per chi tra i soci pensa che, conti alla mano, l'accordo e i rapporti vadano rivisti. Guarda il video
Calcio Catania, Pogliese chiede un «cuore catanese» Ma l’accordo con Tacopina va prima trovato dentro Sigi
Un ottimismo che si scontra con le facce scure di alcuni soci. È il riassunto della giornata di ieri al centro sportivo Torre del Grifo, dove si è svolto l’incontro sulla trattativa tra la Sigi spa, società proprietaria del Calcio Catania, e l’avvocato italo-statunitense Joe Tacopina per la cessione della società un tempo dell’imprenditore Nino Pulvirenti. Presente all’incontro anche il sindaco di Catania Salvo Pogliese, accompagnato dall’assessore comunale allo Sport Sergio Parisi. In mezzo, la notizia della rottura del Papu Gómez con l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini che, da Bergamo, fa sentire forte la sua eco anche a Catania.
Il sindaco racconta di aver parlato a lungo con Tacopina e di aver apprezzato la sua voglia di riportare in alto il Catania. Per Pogliese ci sarebbero «percentuali altissime che la trattativa vada in porto». «Abbiamo dato ampie garanzie in termini di impegno su eventuali migliorie all’interno dello stadio Angelo Massimino – dice il primo cittadino – Si è discusso pure della convenzione e chiesto, come amministrazione comunale, che all’interno della compagine ci sia un cuore pulsante catanese».
E proprio questo sembra essere uno dei nodi interni alla stessa Sigi. Una parte, infatti, sembrerebbe soffrire la proposta di acquisire il cento per cento della società, garantendo solo qualche posto nel consiglio di amministrazione agli animatori locali della ripartenza del club. Pochi, per forza di cose, rispetto alla compagine che nei mesi si è andata persino allargando con insospettabili protagonisti, come il capitano del Catania Mariano Izco.
Un altro punto sarebbe poi legato all’annuncio, da parte del gruppo Tacopina, di voler investire 25 milioni di euro in tre anni. Troppo pochi, si fa notare da più parti, conti alla mano: fino a oggi Sigi avrebbe speso più di cinque milioni per stipendi e spese varie, a cui se ne dovranno aggiungere almeno altri tre e mezzo entro giugno. Per fine gennaio, inoltre, è prevista un’altra importante scadenza: l’accordo con diversi creditori, che dovrebbe essere raggiunto per altri tre milioni circa. Il tutto senza considerare il calcio mercato e le ambizioni della nuova possibile proprietà. Un conto che, senza allargarsi, arriverebbe comodamente a circa 13 milioni di euro necessari in una sola stagione.
Ed è proprio nei conti che entra anche l’affaire Alejandro el Papu Gómez. Il suo prossimo addio all’Atalanta potrebbe diventare una nuova dote per il Calcio Catania, che nel 2013 lo ha venduto con una clausola secondo la quale al club etneo toccherebbe tra il 25 e il 30 per cento del valore della cessione. A settembre, ad esempio, quando a manifestarsi per Gómez erano stati gli arabi dell’Al Nassr, il guadagno per il Catania era stato stimato in circa quattro milioni di euro. Una novità che, però, non sembrerebbe trovare spazio nella trattativa.