Sono undici le pagine con cui la sezione fallimentare del tribunale, presieduta da Mariano Sciacca, ha motivato la decisione depositata oggi. Disposto l'esercizio provvisorio per la parte calcistica e nominati tre curatori
Calcio Catania, dichiarato fallimento della società rossazzurra «Debiti scaduti e incapacità Sigi di far fronte con propri soldi»
Il Calcio Catania adesso è ufficialmente fallito. A stabilirlo, come aveva chiesto la procura tramite il sostituto procuratore Fabio Regolo, sono stati i giudici della sezione fallimentare del tribunale di Catania tramite la sentenza pubblicata oggi, trascorse circa 24 ore dall’udienza di ieri. Undici pagine con cui i magistrati mettono la parola fine alla vicenda che, ormai da tempo, ha coinvolto la società che milita nel campionato di serie C. La corte era presieduta da Mariano Sciacca e composta dai giudici Fabio Letterio Ciraolo e Lucia De Bernardin.
La stagione sportiva, al momento, proseguirà attraverso l’esercizio provvisorio «del ramo caratteristico di azienda calcistica», si legge nelle motivazioni. L’obiettivo dell’impresa in stato di insolvenza dovrebbe essere quello di promuovere il trasferimento dell’azienda ad altri imprenditori mediante la negoziazione della cessione. I giudici hanno indicato tre curatori fallimentari. Si tratta di Daniela D’Arrigo, Enrico Maria Giucastro e l’avvocato Giuseppe Basile. A loro, passati tre giorni dalla notifica della sentenza, andranno consegnati il bilancio e le scritture contabili e fiscali ma anche l’elenco dei creditori con l’indicazione dei rispettivi crediti. Per l’esame delle passività è stata già fissata in calendario la data del 17 maggio 2022, sempre davanti ai giudici del tribunale fallimentare.
A pesare sulla dichiarazione di fallimento «debiti ampiamente scaduti», in cui vanno ricompresi quelli «tributari e contributivi». Per i giudici, il Calcio Catania attraversa uno «stato di insolvenza» con un progressivo aggravamento del dissesto legato all’incapacità di Sigi (società proprietaria del club dal 23 luglio del 2020) «di fare fronte con proprie risorse alle obbligazioni, con la costante e pressante necessità di ricorrere a finanza esterna, sotto forma di finanziamenti del socio unico o flussi provenienti da terzi sulla base di rapporti che non appaiono connotati da stretta sinallagmaticità». Riferimenti, quest’ultimi, alle scadenze a breve termine come quelle legate al pagamento degli stipendi dei calciatori per garantire il proseguimento del campionato di calcio in corso, lasciando da parte «l’esposizione debitoria nel suo complesso».
Nei bilanci finiti agli atti del tribunale fallimentare, limitandosi all’analisi di quelli del biennio 2019-2020, i debiti scaduti verso banche e fornitori superano i sei milioni di euro. Nel conto economico che copre il periodo compreso tra l’1 luglio 2020 e il 30 giugno scorso «emergono costi per complessivi 15 milioni di euro e ricavi per 4 milioni di euro, con una perdita di esercizio pari a poco più di 11 milioni di euro». Arrivata la notizia del fallimento, il Calcio Catania ha annullato l’appuntamento, fissato per domani, per lo scambio di auguri con la stampa. Stasera, per novanta minuti allo stadio Angelo Massimino, parlerà il rettangolo di gioco con la sfida che vedrà i rossazzurri opposti al Monopoli.