Calatabiano, tecnici a lavoro sulla condotta Il sindaco: «Mettere in sicurezza la collina»

«La protezione civile lo ha ribadito. Al di là dell’intervento di creazione di un bypass, si deve mettere in sicurezza in maniera definitiva la collina». Il giorno dopo la scoperta di una nuova falla nella condotta idrica che porta l’acqua nel Messinese, resta alta la tensione a Calatabiano. «Si sono ipotizzate varie tipologie di intervento sia sulla conduttura che sull’area», racconta il sindaco Giuseppe Intelisano al termine di una nuova riunione con la protezione civile nazionale, i geologi del genio civile di Catania e i tecnici dell’Amam, l’azienda che gestisce il servizio. Diverse le idee, «legate al ripristino del flusso idrico e un eventuale bypass tra le condotte di Fiumefreddo e Alcantara».

La collina che domina Calatabiano rientra nella categoria R4 P4: rischio e pericolosità molto elevati. Una classificazione stabilita qualche anno dopo la costruzione dell’acquedotto, avvenuta nel 1982. Nel 2006 la strada che porta al castello calatabianese è stata allargata, decisione che ha portato alcuni cittadini a presentare un esposto al quale è mai stato dato seguito. I lavori, però, secondo Intelisano non avrebbero portato ricadute sulla zona nella quale adesso la frana sta incidendo sulla conduttura. «L’allargamento della strada è nella parte sottostante – afferma – non mi pare che possa aver portato delle ripercussioni, è molto distante». Si tratta di un intervento che «sicuramente ha determinato delle criticità – concede – Ma non ha nulla a che vedere con quello che sta succedendo adesso».

Esclusa anche la presenza di altre costruzioni che nel tempo possano aver modificato lo stato dei luoghi. «Si tratta di strutture tutte retrodatate rispetto ai lavori di installazione della conduttura – sostiene Intelisano – Il resto sono terreni incolti un uliveto travolto dalla prima frana». La zona – circa quattro-cinque ettari – «secondo i nostri geologi è fortemente compromessa».

In queste ore è in corso anche un nuovo sorvolo con un drone che sta monitorando lo stato della conduttura. A preoccupare esperti e autorità sono i continui smottamenti che – anche in assenza di piogge – rendono instabile il terreno. Tanto da impedire anche alcuni prelievi richiesti dai tecnici. «È attivo il Coc (Centro operativo comunale, ndr), l’area è sempre presidiata», garantisce il primo cittadino. 


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