L'uomo è rimasto senza lavoro per un errore nella redazione dell'anagrafica dei dipendenti, nel passaggio dalla ditta Caruter alla Clean up. «Uno sbaglio subito riconosciuto, l'azienda si muova», dice il sindaco Giuseppe Intelisano. Nonostante le perplessità sulla copertura finanziaria, l'amministrazione giudiziaria dà il placet
Calatabiano, il netturbino omonimo non assunto Ditta: «Domani l’operatore firmerà il contratto»
Carmelo Riolo e Carmelo Riolo. Due persone diverse, stesso nome. E stesso mestiere. Netturbini a Calatabiano. Ma solo fino a una settimana fa, quando nell’espletamento del servizio di igiene urbana la ditta Clean up è subentrata a Caruter. E, all’improvviso, i 14 operatori del cantiere sono diventati 13. Con un solo Carmelo Riolo. Perché, a quanto pare, nel capitolato d’appalto il Comune ha allegato un elenco dei lavoratori incompleto. «Un mero errore di fatto, umanamente possibile e peraltro subito riconosciuto, che sta diventando un caso nazionale. Comincio a essere io quello irritato», dice il sindaco Giuseppe Intelisano. Che aggiunge: «Nelle comunicazioni tra ditta uscente, Comune e subentrante si è verificato uno sbaglio nell’anagrafica dei lavoratori».
Ieri l’amministrazione è corsa ai ripari. Con una nota firmata dal responsabile del settore Ecologia Giuseppe Brazzante, ha comunicato all’amministrazione giudiziaria di Clean up che l’esclusione di Carmelo Riolo, classe 1977, «è stata determinata da una errata indicazione della data di nascita nell’elenco fornito dalla ditta uscente dal servizio», per l’esattezza il 1967, e che la somma necessaria per assumere l’operatore ecologico «risulta già impegnata con la copertura finanziaria della gara stessa utilizzando il ribasso» d’sta. L’appalto è stato assegnato poche settimane fa al costo di 276mila euro. A Clean up, azienda in amministrazione giudiziaria dallo scorso gennaio, a seguito dell’inchiesta Penelope della procura di Catania, che la considerava orbitante intorno al clan mafioso Cappello. Una gara ponte, della durata di due mesi e mezzo, in attesa che parta il nuovo servizio settennale. Il ribasso d’asta, del 4,78 per cento, dovrebbe vale circa seimila euro.
Cifra che, a sentire il coadiutore giudiziario dell’azienda Salvatore Formica, potrebbe non essere sufficiente a coprire due mesi e mezzo di stipendio. «Spero che l’amministrazione integri il capitolato. Il tribunale – dichiara – ci ha autorizzati a partecipare a una gara che prevedeva 13 dipendenti, non 14». Il sindaco però si dice disponibile a venire incontro alle esigenze dell’amministrazione giudiziaria. «A me la nota del settore Ambiente sembra più che sufficiente per procedere all’assunzione di Riolo – afferma Intelisano – ma sentirò l’azienda e chiederò loro che genere di documento serva per risolvere la questione in modo definitivo. Quel che deve essere chiaro è che il dipendente non perderà il lavoro né alcuno dei suoi diritti. Lo dico chiaramente perché ne ho sentite di tutti i colori, in questi giorni».
Il riferimento del primo cittadino potrebbe essere indirizzato alla Cgil Funzione pubblica, che con un comunicato firmato dal segretario generale Gaetano Agliozzo e dal responsabile Igiene ambientale Alfio Leonardi ha fatto emergere la vicenda. «Se ci avessero coinvolti nella fase del trasferimento del personale – attacca Leonardi – tutto questo non sarebbe accaduto». Frattanto, però, l’amministrazione di Clean up si decide a muoversi: «Domani stesso assumeremo il lavoratore – annuncia a MeridioNews Salvatore Formica – mi auguro che l’amministrazione faccia la sua parte».