Lo storico bar di viale Ruggero di Lauria, al lungomare di Catania, diventa Posh per andare incontro alle esigenze dei più giovani. «Abbiamo scelto di dedicarci soprattutto agli aperitivi, visto che l’idea tradizionale di bar tira sempre meno», racconta il gestore Roy Riolo a MeridioNews
Cafè de Paris, addio a nome e a vecchia insegna «Si è chiuso capitolo ma non abbiamo rimpianti»
La vecchia insegna stilizzata e sbiadita non c’è più. Al suo posto una scritta moderna, che fissa nero su bianco il cambiamento. Lo storico Cafè de Paris del lungomare di Catania lascia il posto a Posh, locale inaugurato lo scorso 26 febbraio. Del passato resta la veranda che accoglie i clienti, storicamente punto di riferimento per chi si gode una passeggiata al sole, ma anche importante punto geografico, un po’ come lo sono stati, e continuano ad esserlo altre attività commerciali in città.
Un locale che negli anni ha rappresentato la base per gli abitanti di via del Rotolo e via Alcide de Gasperi, che al Cafè de Paris prendevano il caffè ogni mattina o davano appuntamenti di lavoro, anche a pranzo. «Il bar, inteso in senso tradizionale, tira sempre meno – spiega a MeridioNews Roy Riolo, proprietario insieme al figlio Victor del Posh -. Per questo abbiamo deciso di cambiare rotta e dedicarci soprattutto agli aperitivi, creando una location in cui la gente può rilassarsi dopo il lavoro o all’ora di pranzo, spizzicare e ascoltare musica». Prima di loro a gestire l’attività commerciale era Giuseppe Ternullo.
Un cambio d’immagine – fatto in meno di 28 giorni – che sarebbe stato accolto in maniera positiva dai catanesi, specie i più giovani. «In dieci giorni abbiamo avuto un riscontro che ha superato le nostre aspettative», continua Riolo, che racconta come stia diventando sempre più difficile trascorrere venti ore dietro un bancone. «Stare al bar dalle cinque del mattino all’una di notte ormai è impossibile e abbiamo pensato di diminuire la durata puntando su un settore specifico, quello degli aperipranzo e apericena».
Non mancheranno musica dal vivo ed eventi pensati dal giovane Victor, 33 anni, che importa nella sua città idee e iniziative estere da sperimentare con i concittadini. «È lui che gestisce il bar, io gli sto dietro – commenta il padre -. È un tipo vulcanico, ha viaggiato parecchio e ha avuto anche un locale a Londra». E adesso papà e figlio si preparano per andare incontro alla prova del nove, l’inizio della stagione estiva. Anche con la pizzeria allestita nel locale accanto – operativa tra qualche settimana – in cui verranno servite bevande e degustazione di diversi tipi di pizza. «Nessun rimpianto e nessuna paura di perdere i clienti storici – conclude il gestore – si è chiuso un capitolo e siamo convinti di avere fatto la mossa giusta».