Caccia, la stagione aperta ma con alcune eccezioni «L’assessore non rispetta le decisioni dei giudici»

La caccia è regolarmente aperta in Sicilia «salvo alcune eccezioni». L’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla lo sottolinea in una nota, dopo aver firmato il decreto di modifica del calendario venatorio della stagione 2021-2022. Sono le novità arrivate per effetto dell’ordinanza emessa dal Tar lo scorso 3 novembre che sospende la caccia alla tortora selvatica e alla beccaccia per i primi dieci giorni gennaio. Sempre nella nota diramata dall’assessore della giunta Musumeci, si specifica come la caccia sia vietata nelle aree «interessate da incendi e percorse dal fuoco, inclusa una fascia di rispetto da 150 metri. I cacciatori siciliani possono consultare la mappa di geolocalizzazione che facilita l’individuazione delle zone».

L’annuncio da parte di Toni Scilla di modificare il calendario venatorio però trova la mancata condivisione del Wwf Sicilia centrale, che già nei mesi scorsi, insieme ad altre associazioni dell’Isola, si era opposto alle decisioni della Regione di riaprire la caccia nonostante i tantissimi incendi che si sono verificati questa estate. Lo scorso settembre, infatti, Ennio Bonfanti, presidente siciliano del Wwf, con gli altri attivisti si era impegnato affinché la preapertura della stagione venatoria fosse fermata, rivolgendosi alla giustizia amministrativa. «Col precedente decreto il Tar aveva sospeso la caccia della beccaccia in tutti i giorni della settimana in cui si può cacciare. Col nuovo decreto, invece, Scilla ha previsto la caccia di questa specie per il 2, l’8 e il 9 gennaio. Da settembre a oggi il Tar ha dato continuamente ragione alle nostre richieste – spiega Bonfanti a MeridioNews – Di contro, a ogni ordinanza del Tar, l’assessore Scilla emetteva un nuovo provvedimento.  Inoltre, agli incendi di questa estate, oggi si aggiungono le alluvioni. E se da un lato la Regione decreta le calamità, dall’altro lato, appena c’è da ridurre il calendario venatorio, non lo fa». Il decreto firmato da Scilla con le nuove disposizioni in materia venatoria riporta che «il prelievo venatorio relativo alla beccaccia – si legge nel documento – è consentito esclusivamente nei giorni 2, 8 e 9 gennaio 2022».

Bonfanti pone poi l’attenzione sulla mancanza di controllo sul territorio. «Il personale delle forze dell’ordine e dei forestali deve fare i conti con diversi interventi e spesso non può fronteggiare tutte le situazioni che si vengono a creare – continua Bonfanti – In quei tre giorni di gennaio in cui è concessa l’attività venatoria ci chiediamo se ci saranno le dovute verifiche. Scilla adesso ci comunica che la caccia è vietata nei terreni che sono stati interessati dagli incendi. Questo è un provvedimento stabilito già dalla legge. Noi chiediamo la sospensione per tutta la stagione dell’attività venatoria proprio per preservare quella fauna che è sopravvissuta agli incendi. Gli animali superstiti si sono spostati nei territori che non sono stati interessati dalla fiamme». Gli attivisti adesso sono decisi ad andare avanti con un’altra richiesta di sospensione per questo nuovo decreto. «Proviamo imbarazzo a giustificare la nostra richiesta di divieto in una simile situazione – conclude Bonfanti – Noi chiediamo la sospensione o almeno una riduzione drastica dell’attività. Daremo mandato ai nostri avvocati per capire se sia opportuno o meno presentare un nuovo ricorso: siamo pronti a rispondere davanti a quello che, a nostro avviso, è un tentativo di Scilla di eludere le decisioni dei giudici».


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