Bufera politica in Sicilia dopo la messa in onda di un servizio da parte di Piazza Pulita. La trasmissione di LA7 ha realizzato un approfondimento su dei finanziamenti che sarebbero stati concesse ad alcune associazioni collegate, tramite i ruoli della madre e della moglie, al deputato siracusano Carlo Auteri, vice capo gruppo all’Assemblea regionale siciliana di Fratelli d’Italia. Destinataria dei soldi, spalmati in tre anni per un importo di oltre 330mila euro, l’associazione Progetto Teatrando, con sede proprio a Sortino, in provincia di Siracusa. Nel servizio il giornalista Danilo Lupo si è recato presso la sede dell’associazione, ossia a casa di Celina Bruno, mamma del deputato di Fdi. La donna, ripresa da lontano, ha detto di non essere la presidente ma ha passato il proprio telefono al giornalista spiegandogli di avere in linea «il signore» con cui confrontarsi per quanto riguarda l’associazione. Dopo un breve scambio di battute l’uomo al telefono, definito dalla donna come il «socio di mio figlio», ha invitato Bruno a «non dire niente».
Altro ente finito sotto la lente d’ingrandimento è l’associazione teatrale ABC che dalla Regione avrebbe ricevuto 236mila euro e a quanto pare per un periodo presieduta dalla madre del deputato. Allo stesso indirizzo c’è pure l’ABC produzioni. Una società a responsabilità limitata di cui è proprietaria Catia De Luca, moglie di Auteri, e che avrebbe ricevuto dalla Regione ristori Covid per 95mila euro. Su ABC produzioni ha scritto anche il quotidiano Domani, facendo riferimento a un finanziamento che sarebbe stato elargito al partito di Fratelli d’Italia. Stando alla ricostruzione di Piazza Pulita dopo il faccia a faccia tra il giornalista e la madre di Auteri – avvenuto il 28 ottobre – la società avrebbe cambiato la propria sede legale – che non risulterebbe più a casa di Celina Bruno – e la donna avrebbe lasciato la presidenza.
Auteri ha ammesso al giornalista che l’ABC Produzioni è della moglie sottolineando però di non «avere mai beneficiato di denaro pubblico. «L’associazione culturale ABC non ha che fare con me – aggiunge Auteri – Mia mamma è stata legale rappresentante per un periodo e ora non è più così». Stesso discorso per la Progetto Teatrando. «I soldi del finanziamento? Non ritengo ci sia nulla di male essendo che si tratta di una società privata – ha replicato – Io sono un parlamentare di Fratelli d’Italia e voglio sostenere il mio partito. Io con i miei soldi faccio quello che voglio».
Il deputato del gruppo Misto Ismaele La Vardera, ex giornalista delle Iene, che aveva denunciato l’accaduto durante l’Assemblea regionale siciliana, ha poi fatto ascoltare durante la trasmissione la registrazione di un incontro avuto con Auteri, fuori dall’aula, nei bagni di palazzo dei Normanni, in cui il deputato di FdI ha pronunciato minacce nei suoi confronti dopo l’intervento dello stesso La Verdera. «Non ti permettere di dire ai colleghi ‘ha dato soldi alla madre’ perché io ti affogo là dentro, tu non mi conosci». Successivamente Auteri, attraverso una nota stampa e un video Facebook, si è scusato per i toni utilizzati aggiungendo di essere stato provocato dal collega con dei presunti insulti rivolti alla madre. «Sono vittima di un attacco su più fronti– dice – Quello che i giornalisti dimenticano di dire, e io stesso non ho avuto la forza di affermare perché assaltato e preso alla sprovvista, è che i fondi di cui parlano si riferiscono al periodo Covid e sono stati erogati ben prima che diventassi deputato regionale. Sono all’Ars solo dal 18 gennaio 2023. Dalle date capirete da soli quanto sia una polemica strumentale». Sulla vicenda sono intervenuti anche alcuni esponenti del Partito democratico e del Movimento 5 stelle invitando il deputato a rassegnare le dimissioni dal parlamento siciliano. Sulla vicenda si è espresso anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che appartiene allo stesso partito di Auteri. Galvagno ha detto che proverà a sentire telefonicamente La Vardera – con il quale aveva avuto un vivace scambio di battute in aula ieri – e ha condannato «ogni forma di violenza».
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