C’è una storia che arriva dal cuore della provincia trapanese, da Castelvetrano, e che merita di essere raccontata. È la storia di Bruto, un cane randagio di circa due anni, chiamato così affettuosamente da chi lo conosceva nel quartiere. Fedele presenza tra le stradine della città, viveva la sua vita in libertà, cercando ogni giorno […]
Bruto, il cane di Castelvetrano che sogna una nuova vita
C’è una storia che arriva dal cuore della provincia trapanese, da Castelvetrano, e che merita di essere raccontata. È la storia di Bruto, un cane randagio di circa due anni, chiamato così affettuosamente da chi lo conosceva nel quartiere. Fedele presenza tra le stradine della città, viveva la sua vita in libertà, cercando ogni giorno qualcosa da mangiare e ricevendo le cure di una persona caritatevole che si prendeva regolarmente cura di lui.
Un cane in salute, coccolone e dal carattere socievole. Tutto è cambiato lo scorso marzo, quando Bruto è stato accalappiato e trasferito nel canile municipale, dove oggi si trova sterilizzato e microchippato. Da allora, cerca una famiglia che possa offrirgli una nuova opportunità, anche lontano dalla sua terra, pur di tornare a donare affetto e riceverne in cambio. La vicenda del cane Bruto di Castelvetrano, simile a quella di migliaia di altri animali abbandonati, accende i riflettori su una delle piaghe sociali più tristi: l’abbandono dei cani.
La nuova legge: pene più dure per chi abbandona o maltratta gli animali
Qualcosa, almeno sul piano normativo, è cambiato. Dal 1° luglio 2025 è entrata in vigore la legge 82, una riforma che inasprisce le pene per i reati di maltrattamento e abbandono di animali. Il Codice penale tutela ora non solo il sentimento umano verso di loro, ma riconosce gli animali come esseri senzienti, soggetti di diritto a pieno titolo. Le sanzioni prevedono l’arresto fino a un anno o ammende da 1.000 a 10.000 euro.
Inoltre, la riforma del Codice della strada stabilisce la sospensione della patente da sei mesi a un anno per chi abbandona animali su strade pubbliche o utilizzando un veicolo. Se da tale gesto dovesse derivare un incidente con esito mortale o gravi lesioni, scatterebbero gli articoli del Codice penale relativi all’omicidio stradale e alle lesioni personali stradali gravi o gravissime. Una stretta che mira a rappresentare un serio deterrente contro un fenomeno tanto diffuso quanto crudele.
Un fenomeno che non accenna a diminuire

Per comprendere la portata del problema, la community Cucciolichepassione.it ha redatto il report Cani e Gatti in Italia 2025, che fotografa la situazione nel nostro Paese. Secondo i dati, ogni anno vengono abbandonati tra i 130.000 e i 135.000 animali, l’80 per cento dei quali muore entro il primo mese. I picchi si registrano in estate, tra giugno e agosto, o all’inizio della stagione venatoria. Il fenomeno è più acuto nel Mezzogiorno e nelle isole — Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Lazio in testa.
Dietro le cifre, ci sono storie di dolore, indifferenza o semplice superficialità: vacanze estive, difficoltà economiche, problemi abitativi, cucciolate indesiderate, allergie, arrivo di un figlio o la morte del proprietario anziano. Una problematica ancora lontana dall’essere risolta, che costringe migliaia di cani e gatti a vivere o morire in strada o a passare anni nei canili in attesa di una carezza. E tra loro c’è anche il cane Bruto di Castelvetrano. Lui non vuole più aspettare: sogna una seconda possibilità, pronto a ricambiare con amore chi saprà donargliela.